Antonio La Forgia, ex presidente della Regione Emilia Romagna, è morto pochi giorni dopo aver fatto ricorso alla sedazione profonda. 78 anni e malato da oltre un anno e mezzo di una forma grave di tumore. Tra i primi a ricordarlo, l’attuale governatore, Stefano Bonaccini.
Nei giorni scorsi della sua decisione, «lucida», «informata», aveva parlato la moglie, Mariachiara Risoldi, affidando il suo sfogo a messaggi sui social. «Per la legge – ha scritto – il suo corpo è costretto ad essere ancora qui, mentre la sua mente è già arrivata in un luogo leggero. Siamo un Paese veramente ipocrita». E ancora «un’inutile tortura» per la moglie Mariachiara, il congedo una volta avviata la sedazione profonda, percorso consentito dalla legge italiana che consiste in una sostanziale interruzione delle terapie, con una forte dose di antidolorifici.
“Se ne va per sempre un uomo di grande cultura, mai sopra le righe, forte della sua forza di pensiero. Un politico in grado di intravvedere prima il futuro e tracciare la strada di un riformismo che guardasse in primo luogo al rinnovamento delle istituzioni e del Paese. Senza dubbio uno dei protagonisti della costruzione di un’Emilia-Romagna dalle solide fondamenta sociali e capace di guardare avanti, alla pari delle aree più all’avanguardia in Europa e nel mondo”.