Oggi guardando il mare: i bimbi felici sulle spiagge e i bimbi che affogano inseguendo la speranza

Oggi guardando il mare ho pensato che per molti la fine della vita, un sogno che si infrange, un immenso luogo di morte, un tradimento alle speranze.

Oggi guardando il mare: i bimbi felici sulle spiagge e i bimbi che affogano inseguendo la speranza
Mare
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Tiziana Buccico Modifica articolo

27 Giugno 2023 - 16.45


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Il mare che amo, l’elemento in cui mi sento libera, il mare che mio padre mi ha insegnato ad amare e rispettare, il mare che bagna la mia città d’origine, il mare che mi manca ovunque non ci sia, il mare che mi restituisce un corpo più leggero di quello che oggi è realmente, il mare che mi fa sentire bene. Il mare e il suo colore e le sue sfumature, gli occhi di mio padre e quel turchese che mi accompagna da sempre. 

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Oggi guardando il mare …ho pensato che per molti la fine della vita, un sogno che si infrange, un immenso luogo di morte, un tradimento alle speranze. Il mare che bagna le coste del mio paese si è trasformato in un luogo di dolore, di disperazione, di crudeltà e il simbolo dell’egoismo di quell’Occidente che invece lo considera per lo più, un luogo di vacanza. Sulle pagine dei giornali, sul web, in tv il mare è il protagonista di tragedie annunciate, di salvataggi disperati e di quel silenzio e indifferenza che ammanta tutti noi. È diventato la trappola mortale per cinque ricchi e folli, un costo esorbitante per provare il brivido dell’impossibile e per raccontare di aver fatto ciò che pochi possono fare, dispiego di forze e tecnologie per salvarli; mentre nel Mediterraneo si consumava l’ennesima tragedia, tanti morti più di 500 dispersi. Per questi ultimi il dispiego di soccorsi è stato il solito cercare invano, ma come si possono paragonare i due eventi? Come si può piangere allo stesso modo e paragonarli all’ennesima catastrofe umana dei barconi, ci stiamo abituando a vederli morire? Ci stiamo abituando ad avere morti di serie A e B?

Oggi guardando il mare … ho immaginato le urla dei dispersi, il dolore di chi è sopravvissuto e la paura degli ultimi attimi di chi è morto, la rabbia di chi li aspettava sulla terraferma, sono morti avendo creduto in un sogno, spendendo i risparmi di una vita per avere una vita! 

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Oggi guardando il mare… con mio suocero di 91 anni ho ricordato mio padre e il suo amore per il mare ed ho ricordato me bambina con lui a nuotare, con lui tra le onde ad imparare l’amore per la vita e il rispetto per la fortuna ricevuta. Mio suocero come mio padre ama il mare, nato anche lui in una città di mare come Genova, il mare che ha rappresentato per tanti anni il suo amore per la moglie. Lui che stamane era così felice di guardare le onde, le barche, le vele, sentire la brezza sulla pelle e immaginarsi tra quelle onde più giovane e in compagnia dell’amore della sua vita.  Nei suoi occhi i ricordi e chissà i rimpianti, un velo di commozione nel raccontare alla nipote pezzi di una vita trascorsa. E allora come tutti i giorni mi sento fortunata e convinta di non potermi lamentare di nulla, perché il mio mare è solo pura felicità. Ma la mia felicità non può alleviare il dolore di chi ha trovato la morte, e allora mi sento impotente, sento che non c’è giustizia e non c’è pace, che i miei problemi non sono altro che lagne e vizi e che le lacrime che ogni tanto mi travolgono non hanno senso perché il mare e la vita con me sono stati generosi. 

Oggi guardando il mare… tra un tuffo e un libro, sorrido perché c’è un gruppo di bambine che sono spensierate e felici, perché la loro risata cancella ogni cosa brutta e tra loro ci sono due madri sorridenti “nonostante tutto”. Sono infaticabili mentre tengono a bada le loro figlie, una delle due è la prova che, quando si vuole vivere non c’è malattia che possa aggredirti, essere madre è un regalo infinito perché ti dona la forza di vivere oltre ogni aspettativa e difficoltà, l’altra sorride ma ha una madre malata e la testa che le frulla ma per le sue figlie ci sono solo sorrisi. E allora rifletto e penso alla forza di certe donne, e penso a quanto lottiamo per dare la vita, per proteggerla e per difenderla e penso alle mamme disperse e annegate che avranno provato sino alla fine a salvare i propri figli. Madri che non hanno avuto scelta ma che avranno lottato sino all’ultimo respiro. Penso alla madre che ho davanti a me che lotta tutti i giorni contro la malattia per i suoi figli e che non perde un giorno per regalargli una vita serena e felice. 

Guardando il mare …arriva il pomeriggio, sulle Apuane ha tuonato, ma qui sulla costa il tempo ha retto, io oggi ho aggiunto delle pagine alla mia vita, ho aggiunto al mio diario delle emozioni, altre emozioni e riflessioni, ho capito che dove io vedo gioia non tutti possono condividerla perché la vita non è con tutti così gentile. Ho vissuto di ricordi ed ho fatto scendere una lacrima sul libro che sto leggendo pensando a chi non c’è più e ho provato rabbia per chi rimane indifferente.

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Oggi guardando il mare ….ho ricordato le parole di Khalil Gibran “Il sale deve avere qualcosa di sacro infatti si trova sul mare e sulle lacrime” e quelle di Cristoforo Colombo “E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni.”

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