Tivoli dedichi un luogo pubblico alla memoria dell’agente Antonio Marino, ucciso dai neofascisti
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Tivoli dedichi un luogo pubblico alla memoria dell’agente Antonio Marino, ucciso dai neofascisti

Gianni Cipriani, giornalista e saggista, già consulente della Commissione parlamentare sul terrorismo e le stragi, ha lanciato un appello affinché la città di Tivoli dedichi un luogo pubblico alla memoria dell’agente Marino

Tivoli dedichi un luogo pubblico alla memoria dell’agente Antonio Marino, ucciso dai neofascisti
Gianni Cipriani
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12 Maggio 2025 - 19.41 Tivoli


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In occasione del “Giorno della memoria per le vittime del terrorismo”, celebrato il 9 maggio scorso, abbiamo ricordato – tra gli altri – il generale dei Carabinieri Riziero Galvaligi, ucciso dalle Brigate Rosse, e la Guardia di Pubblica Sicurezza Antonio Marino, assassinato da un attentato neofascista.

In chiusura della cerimonia commemorativa, Gianni Cipriani, giornalista e saggista, già consulente della Commissione parlamentare sul terrorismo e le stragi, ha lanciato un appello affinché la città di Tivoli dedichi un luogo pubblico alla memoria dell’agente Marino.

«Si tratta – ha dichiarato Cipriani – di un atto doveroso, fondato su dati storici e giudiziari incontestabili. La nostra città, Tivoli, non è estranea ai fatti che condussero alla morte di Antonio Marino. Lo dimostrano numerosi atti processuali».

Nel dettaglio:

  • L’agente Marino fu ucciso da una bomba a mano SRCM, facente parte di una cassa di esplosivi messa a disposizione dei neofascisti da Nico Azzi, aderente al gruppo milanese La Fenice, legato direttamente a Ordine Nuovo.
  • Dopo l’attentato, alcune di quelle bombe furono trasferite da Milano a Tivoli tramite Paolo Signorelli, leader del circolo neofascista Drieu La Rochelle di Tivoli, anch’esso espressione di Ordine Nuovo, e furono consegnate a Sergio Calore.
  • L’arsenale fu nascosto in una grotta nei pressi della Villa Adriana, divenuta deposito clandestino della cellula eversiva locale.
  • La connessione operativa tra i gruppi di Milano e Tivoli è stata confermata nella sentenza-ordinanza del giudice Guido Salvini, che ha scritto:“È importante sottolineare che la vicenda delle SRCM, al di là della sua diretta valenza eversiva, testimonia soprattutto come il gruppo La Fenice e il gruppo Drieu La Rochelle di Tivoli fossero cellule operative di un’unica organizzazione in grado di muoversi in più città”.

Per Cipriani, questi elementi provano l’esistenza di una responsabilità storica e morale anche da parte della città di Tivoli:
«Intitolare un luogo della città ad Antonio Marino – ha affermato – significa rendere onore alla verità, riconoscere il sacrificio di un servitore dello Stato, e riaffermare l’impegno della comunità contro ogni forma di eversione e violenza politica».

«La mia proposta – ha concluso – non ha alcun contenuto ideologico, ma è una richiesta civile e istituzionale, fondata su atti giudiziari e già applicata in precedenza, come nel caso dell’intitolazione della piazza di Tivoli Terme al generale Galvaligi. Mi auguro che tutte le forze politiche e sociali vogliano accogliere e sostenere questa iniziativa, e farsi testimoni attivi di una memoria che serve a proteggere il futuro».


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