Valditara accolto con un balletto al liceo di Tivoli ed è polemica: "Messaggio sbagliato e anacronistico"
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Valditara accolto con un balletto al liceo di Tivoli ed è polemica: "Messaggio sbagliato e anacronistico"

È successo questa mattina al Liceo delle Scienze Umane e Linguistiche “Isabella d’Este” di Tivoli, dove il ministro Giuseppe Valditara è stato ricevuto con una coreografia messa in scena da un gruppo di studentesse, preparata dal Laboratorio Danza dell’istituto.

Valditara accolto con un balletto al liceo di Tivoli ed è polemica: "Messaggio sbagliato e anacronistico"
Il balletto per il ministro Valditara a Tivoli
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20 Maggio 2025 - 19.21


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A memoria nessuno ricorda che sia mai accaduto prima e comunque mai negli ultimi anni: un ministro dell’Istruzione accolto da un balletto in una scuola pubblica. È successo questa mattina al Liceo delle Scienze Umane e Linguistiche “Isabella d’Este” di Tivoli, dove il ministro Giuseppe Valditara è stato ricevuto con una coreografia messa in scena da un gruppo di studentesse, preparata – come si legge nelle note ufficiali – dal Laboratorio Danza dell’istituto.

La scena, immortalata in un video che ha iniziato rapidamente a circolare sui social, ha lasciato molti esterrefatti. Un’accoglienza che ha fatto discutere non solo per l’anomalia del gesto, ma soprattutto per il messaggio implicito che trasmette: l’immagine di giovani studentesse che ballano per il potente di turno, in un contesto che dovrebbe celebrare l’autonomia del pensiero, la formazione intellettuale e la pari dignità tra i generi. Una rappresentazione giudicata da più parti come deprimente, inadeguata e fuori tempo massimo.

Sui social si è subito scatenata la polemica, tra cui il commento molto netto di Gabriele Simonelli, che ha scritto:

“Stamattina il ministro dell’istruzione Valditara è venuto al liceo linguistico di Tivoli.
Guardate questo video, le studentesse (donne), fanno un balletto per accogliere il ministro. Le studentesse dovrebbero far vedere quanto sono brave in matematica, o in filosofia, non ballare per il potente di turno.
Trovo vergognoso il messaggio che passa da questo video, un ministro deve promuovere la cultura, e le donne di domani devono essere scienziate, austronaute, giornaliste, professoresse.
Non odalische che devono ingraziarsi l’uomo al comando.”

Una posizione condivisa da molti utenti, che hanno rilanciato il video con toni critici, evidenziando la retorica arcaica e il simbolismo fuori luogo di un’esibizione che sembra più legata a dinamiche cerimoniali d’altri tempi che a un contesto educativo del XXI secolo.

A esprimere preoccupazione istituzionale è intervenuta anche Emanuela Droghei, consigliera regionale del Lazio (Pd), che in una nota ufficiale ha dichiarato:

“Il ruolo della scuola è formare cittadine e cittadini consapevoli, promuovendo pensiero critico, inclusione e parità. Quanto avvenuto oggi al Liceo ⁠Isabella dEste⁠ di Tivoli, con unesibizione coreutica come forma di benvenuto al ministro dellistruzione, lascia sinceramente perplessi. Il mio non è certo un giudizio sulle ragazze, che vanno anzi tutelate e valorizzate in ogni forma espressiva. Ma è chiaro che la responsabilità di un gesto così simbolico ricade sulla scuola. Utilizzare il corpo femminile come primo segno di accoglienza istituzionale è un messaggio fuori tempo, anacronistico e profondamente sbagliato. La scuola dovrebbe insegnare ad andare oltre gli stereotipi, non rafforzarli. Un istituto che forma le nuove generazioni – conclude Droghei – avrebbe potuto accogliere il Ministro con un confronto sui temi dellistruzione, una riflessione pubblica, una performance legata al percorso formativo. Invece si è scelto un gesto che, pur nel suo intento forse ingenuo, richiama un’immagine superata della presenza femminile. Ed è questo che oggi preoccupa davvero.”

Una vicenda che si inserisce nel più ampio dibattito sul ruolo della scuola, sulla rappresentazione delle donne e sull’uso dell’immagine corporea in contesti pubblici. Un episodio che, lungi dall’essere una semplice gaffe istituzionale, chiama in causa temi fondamentali come l’educazione alla parità e la funzione critica della scuola nella società.

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