di Giuliano Santoboni
È stato arrestato con l’accusa di corruzione, truffa e associazione a delinquere il cosiddetto “Re dell’Asfalto” Mirko Pellegrini, imprenditore romano al centro di una maxi inchiesta che scuote il mondo degli appalti pubblici nel Lazio. Il suo nome era già noto da anni negli ambienti dei lavori stradali, ma in questi giorni la notizia della sua cattura apre scenari inquietanti anche sul territorio di Guidonia Montecelio, dove una delle arterie principali, via di Marco Simone, era stata interessata da lavori milionari in vista della Ryder Cup 2023.
Proprio via di Marco Simone, che avrebbe dovuto rappresentare un biglietto da visita internazionale per il Comune, si è trasformata oggi in una vera e propria trappola per automobilisti e residenti. Buche, avvallamenti, tombini franati, tratti sconnessi e un asfalto che in molti tratti appare già logorato: tutto questo a meno di due anni dalla conclusione dei lavori, realizzati con fondi pubblici destinati all’accoglienza dell’evento sportivo golfistico più importante d’Europa. E gli incidenti purtroppo non sono certo mancati.
A essere messo in discussione è ora l’intero iter di assegnazione e controllo dei lavori, a partire dalla qualità dell’asfalto posato, che alcuni tecnici indipendenti definiscono “sotto gli standard minimi”, fino ai tempi e alle modalità di esecuzione, spesso compatibili più con una corsa contro il tempo che con una reale cura dell’opera pubblica.
L’inchiesta su Pellegrini — che secondo la magistratura avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema fondato su mazzette e accordi sottobanco per aggiudicarsi appalti in tutta la regione — getta nuove ombre sulle responsabilità istituzionali. In particolare, cittadini e comitati locali puntano il dito contro Regione Lazio, Comune di Roma e Comune di Guidonia Montecelio, che secondo molti avrebbero dovuto esercitare un controllo più severo sulla qualità delle opere e sul rispetto delle normative tecniche.
“Abbiamo segnalato da mesi lo stato pietoso di via di Marco Simone”, denuncia un residente della zona. “Lavori recenti, ma già fatiscenti. E ora capiamo il perché: probabilmente si è lucrato sulla pelle dei cittadini, con la complicità del silenzio delle istituzioni.”
Nonostante siano passati due anni dalla Ryder Cup e ci si avvicini sempre di più al giro di boa del Giubileo 2025, sono ancora tanti i cantieri in essere o di prossima apertura a Guidonia Montecelio e Tivoli. Il timore è che opere importanti e a lungo desiderate dai cittadini, possano essere realizzate con le stesse logiche predatorie che hanno fatto da padrone a via di Marco Simone.
Nel frattempo, gli automobilisti continuano a sobbalzare ogni giorno su un asfalto indegno e pericoloso.
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