Metti una sera a Roma "Voci da Gaza – Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza”
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Metti una sera a Roma "Voci da Gaza – Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza”

La guerra all’Iran come arma di distrazione di massa per oscurare la tragedia di Gaza.  Ed è proprio in momenti come questo che Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza

Metti una sera a Roma "Voci da Gaza – Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza”
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

24 Giugno 2025 - 23.09


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La guerra all’Iran come arma di distrazione di massa per oscurare la tragedia di Gaza.  Ed è proprio in momenti come questo che Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza

Mercoledì 25 giugno alle ore 20:15, al Teatro Raffaello in via Terni 92 di Roma, il Movimento Giustizia e Pace in Medio Oriente, con la partecipazione di Oxfam Italia, presenta l’evento “Voci da Gaza – Quando il mondo chiude gli occhi, chi racconta fa resistenza”: una serata di testimonianze, parole e musica dedicata alla catastrofe del popolo palestinese. 

A condurre l’evento saranno Ilaria D’Amico e Stefano Reali, che accompagneranno il pubblico in un percorso di narrazione corale attraverso le voci di Gideon LevyTanja Haj-HassanMark PerlmutterMuhammad Shehada e Rula Jebreal. I loro interventi comporranno il racconto di una catastrofe umanitaria senza precedenti, ma anche della straordinaria e straziante resilienza del popolo palestinese e del suo inestinguibile desiderio di autodeterminazione.

L’iniziativa, ideata da Gianni Giovannetti e Massimo Amato, con la regia di Stefano Reali, segue l’Appello “Contro la congiura del silenzio” promosso dal Movimento e firmato da oltre 200 giornalisti italiani, per denunciare il massacro dei reporter palestinesi, la censura dell’informazione e la disumanizzazione sistematica di un intero popolo.

I protagonisti della serata:

• Gideon Levy, firma storica del quotidiano israeliano Haaretz e collaboratore di Internazionale, tra le voci più critiche e autorevoli della società israeliana;

• Mark Perlmutter, medico e ortopedico statunitense, testimone diretto dell’orrore nei territori di Gaza;

• Tanja Haj-Hassan, pediatra e attivista di Medici Senza Frontiere, impegnata per anni nella Striscia;

•  Muhammad Shehada, giornalista gazawi, sopravvissuto alla barbarie;

•  Rula Jebreal, giornalista e scrittrice palestinese naturalizzata italiana, tra le prime sostenitrici del Movimento, che di recente ha pubblicato il suo ultimo saggio di attualità per Piemme, dal titolo “Genocidio. Quello che rimane di noi nell’era neo-imperiale”, già bestseller.

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Contributi:

 •  Il giovane regista Hamed Sbeata presenter il corto Peace and Freedom School e una selezione di immagini che documentano Gaza prima e dopo il 7 ottobre.

 •  Gli attori Chiara Baschetti e Antonio De Matteo, ambasciatori delle campagne Oxfam, leggeranno poesie di giovani poeti gazawi, alcuni dei quali caduti sotto le bombe israeliane, tratte da “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” (Fazi Editore), a cura di Antonio BocchinfusoLeonardo Tosti e Mario Soldaini, presenti in sala per raccontare il progetto.

 •   La colonna sonora della serata è affidato ai maestri Luca Pincini (violoncello) e Gilda Buttà (pianoforte), con un repertorio che include un brano inedito composto da Stefano Reali per Gaza dal titolo “Nakba”

 •   In programma anche la canzone originale “Song for Hind, scritta ed eseguita da Flavia Astolfi ed accompagnata al pianoforte da Stefano Reali che è autore della musica. 

Nel corso della serata sarà Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia a ribadire l’importanza di una risposta umanitaria giusta e imparziale, lanciando una campagna di raccolta fondi interamente dedicata alle popolazioni di Gaza e Cisgiordania.

Una serata con la Palestina nel cuore. 

Un impegno costante

Così Oxfam: Di fronte all’inerzia complice del governo italiano e della comunità internazionale, insieme a 13 organizzazioni della società civile italiana lanciamo un appello urgente a tutti i cittadini per chiedere un impegno concreto a Regioni, Città metropolitane, Comuni e Province contro i crimini commessi dal Governo israeliano nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata.

A Gaza si sta consumando una catastrofe umanitaria senza precedenti. Oltre 56 mila civili, per lo più bambini, donne e anziani, sono stati uccisi; il 92% delle abitazioni è stato raso al suolo; più di due milioni di persone sono ammassate in poche aree costiere, senza accesso a cibo, acqua, medicine.

In Cisgiordania si intensificano occupazioni illegali, uccisioni, arresti di massa e deportazioni forzate. Di fronte a queste gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, chiediamo a ogni cittadina e cittadino di spingere le istituzioni ad agire, con urgenza e determinazione.

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Siamo a fianco di ACLI, Amnesty International Italia, AOI, ARCI, Assopace Palestina, CISS, COSPE, Libera, ManifestA, Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte Per, Vento di Terra.

Cosa chiediamo

Chiediamoai cittadini di affiancarci e rivolgersi ai nostri rappresentantinei consigli regionali, comunali e provinciali per chiedere di riconsiderare le relazioni in vari ambiti con lo Stato di Israele o le amministrazioni locali israeliane.

Chiediamoil rispetto degli obblighi derivanti da tre diverse pronunce della Corte Internazionale di Giustizia relative alla plausibile violazione della Convenzione sul Genocidio, dal suo parere consultivo del luglio scorso e dalle norme di diritto internazionale, che negli ultimi due anni sono state completamente ignorate dal Governo Netanyahu.

Stop complicità

“Vista la rilevanza generale delle norme di diritto internazionale violate, la Corte internazionale di giustizia riconosce anche una serie di obblighi in capo agli Stati terzi. In Italia, secondo gli articoli 114 e 117 della Costituzione, riguardano ancheRegioni, Città metropolitane, Province e Comuni– spiegano le organizzazioni promotrici – Aderendo al nostro appellosi potrà quindi non solo esercitare “dal basso”una pressione più incisiva sul Governo israeliano per un immediato cessate il fuoco e la fine dell’occupazione, ma mandare anche un messaggio chiaro al governo Meloni, che finora si è mostrato impermeabile alle pronunce della Corte.L’Italia non può essere complice dei crimini commessi da Israele attraverso la fornitura di armamenti o schierandosi con la Germania contro la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione Europea e Israele”.

Le gravi violazioni commesse dallo stato di Israele

A Gaza:

  • il massacro di oltre 54 mila persone di cui il 55% bambini, donne e anziani;
  • la distruzione del 92% delle abitazioni e di gran parte delle infrastrutture essenziali;
  • lo sfollamento di oltre 2 milioni di persone, rinchiuse in 5 aree costiere, che coprono appena il 20% della Striscia di Gaza;
  • il blocco imposto all’ingresso di cibo, acqua pulita, medicine e altri beni essenziali, che oggi si è trasformato nella militarizzazione della distribuzione di pochi e insufficienti aiuti alimentari, affidata all’esercito israeliano e contractor privati della sicurezza, (gli appaltatori chiamati a distribuire gli aiuti nell’ambito del nuovo progetto della Gaza Humanitarian Foundation, sostenuto dagli Stati Uniti) in palese violazione di qualsiasi principio umanitario.
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In Cisgiordania:

  • la campagna illegale di occupazione che si è intensificata negli ultimi mesi;
  • l’uccisione di quasi 1.000 persone palestinesi e l’arresto di altre 17 mila;
  • l’espulsione o il trasferimento forzato di almeno 40.000 persone, incluse migliaia di donne e bambini;
  • il sostegno alla violenza esercitata dai coloni.

L’impegno richiesto agli enti locali

Ciascun cittadino o amministratore locale potrà scaricare dal sito www.entiterritorialiperlapalestina.it un documento da presentare in votazione nel Consiglio del proprio ente territoriale, chiedendo un impegno a:

  • astenersi dallo stipulare e sospendere qualsiasi accordo internazionale con Israele che possa supportare la sua presenza illegale nel Territorio palestinese occupato;
  • riconsiderare le relazioni commerciali e culturali con Israele, in particolare quelle che contribuiscono a violazioni dei diritti umani;
  • garantire accoglienza e supporto ai profughi palestinesi in fuga dal conflitto;
  • promuovere iniziative di solidarietà e sostegno al popolo palestinese, attraverso eventi e manifestazioni;
  • collaborare con le organizzazioni della società civile e con gli enti locali palestinesi.

“L’obiettivo è arrivare all’adesione del maggior numero di enti territoriali, dopo le prime posizioni assunte da alcune regioni – concludono le organizzazioni promotrici –Per questo supporteremo i cittadini e le cittadine e tutte le associazioni che vorranno unirsi alla campagna nel diffondere e portare avanti la richiesta di adesione all’appello, affinché il nostro Paese possa schierarsi dalla parte giusta della storia”.  

La serata del 25 giugno serve anche a rilanciare questa solidarietà diffusa, impegnata. Oxfam ci ha messo il suo. Ora tocca a noi, 

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