Giorgio Armani, l’ultimo saluto nella sua Valtrebbia
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Giorgio Armani, l’ultimo saluto nella sua Valtrebbia

Nel borgo storico di Rivalta, questo pomeriggio, lo stilista sarà sepolto nella cappella di famiglia, al termine di una cerimonia privata

Giorgio Armani, l’ultimo saluto nella sua Valtrebbia
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8 Settembre 2025 - 13.20 Culture


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Un ritorno silenzioso, lontano dai riflettori, in quella terra che da bambino lo accolse durante la guerra. Giorgio Armani, lo stilista che ha portato l’eleganza italiana nel mondo, riposerà, da oggi 8 settembre, nel piccolo cimitero di Rivalta, un borgo fortificato a pochi chilometri da Piacenza.

Sebbene milanese d’adozione, Armani non ha mai dimenticato le sue origini. Da Piacenza, durante la Seconda guerra mondiale, la sua famiglia si rifugiò a Rivergaro, sull’altra sponda del Trebbia, per sfuggire ai bombardamenti sulla città. È qui in Valtrebbia che lo stilista trascorre parte dell’infanzia.

La cerimonia funebre si terrà in forma strettamente privata nella chiesa quattrocentesca di San Martino, nel cuore del borgo. Lo stesso luogo dove, negli anni passati, sono stati celebrati anche i funerali dei genitori e del fratello. Anche allora, come oggi, tutto si svolse nella massima riservatezza, con una cerimonia officiata dall’amico don Sandro Civardi. La famiglia riposa in una cappella ristrutturata anni fa proprio per volontà dello stilista, nel piccolo cimitero che si trova appena fuori dalle mura, a circa cento metri.

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Rivalta per Armani era anche un luogo di quiete e di pausa. Infatti, era solito tornare spesso, l’ultima volta pochi mesi fa, per andare a mangiare all’Antica Locanda del Falco, uno dei due ristoranti del borgo. Qui, la cuoca Sabrina Piazza gli preparava i tortelli con la coda, piatto tipico piacentino, in una versione più grande del normale proprio come li faceva sua madre.

Il borgo stesso è una meta storica della Valtrebbia: un castello millenario abitato ancora oggi dai Conti Zanardi Landi, dove al suo interno si conservano i vessilli della Battaglia di Lepanto del 1571. Nelle sue stanze hanno soggiornato famiglie aristocratiche europee, tra cui, in alcune estati, anche la principessa Margaret, sorella della Regina Elisabetta II. Oggi, tra le sue vie tranquille si trovano un albergo-resort, qualche bottega, un bar e poco altro.

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