“I diritti dei partecipanti (alla missione della Global Sumud Flotilla, ndr) sono stati sistematicamente violati”. È quanto denuncia la ong Adalah, che si occupa della rappresentanza legale degli attivisti fermati da Israele. “Oltre a essere stati privati dell’accesso all’acqua, ai servizi igienici e ai farmaci, è stato loro negato l’accesso agli avvocati, violando i loro diritti fondamentali a un processo equo, a un giudizio imparziale e alla rappresentanza legale”, si legge in una nota.
In ginocchio per cinque ore
“Dopo il loro rapimento in acque internazionali, i partecipanti (alla missione della Global Sumud Flotilla, ndr) sono stati costretti a inginocchiarsi con le mani legate con delle fascette per almeno cinque ore, dopo che alcuni di loro avevano intonato slogan a favore della liberazione della Palestina”. È quanto denuncia la ong Adalah, che si occupa della rappresentanza legale degli attivisti fermati da Israele.
Le condizioni denunciate riportano a pratiche di tortura e di umiliazione sistematica che ricordano da vicino quelle inflitte dagli aguzzini delle dittature militari e dei regimi autoritari. Israele, con questi comportamenti, si pone sullo stesso piano di chi ha fatto del disprezzo per la dignità umana e la soppressione dei diritti fondamentali uno strumento di dominio e repressione.