Aggredito perché indossava una felpa antifascista. È accaduto sabato sera davanti al Teatro Brancaccio di Roma, dove il giornalista Alessandro Sahebi è stato insultato e colpito da un gruppo di estremisti di destra mentre si trovava con la compagna e la figlia di pochi mesi. L’aggressione, ripresa in un video diffuso dallo stesso Sahebi, ha suscitato immediata indignazione nel mondo dell’informazione e della società civile. Il giornalista ha annunciato che presenterà denuncia alle autorità.
L’episodio è avvenuto nel quartiere Esquilino, a poca distanza dall’edificio pubblico da anni occupato abusivamente da militanti di CasaPound. Una presenza che, secondo numerose associazioni, continua a rappresentare un elemento di tensione e di pericolo in una zona multietnica della capitale.
La condanna dell’Anpi di Roma
In una nota ufficiale, il Comitato provinciale dell’ANPI di Roma ha espresso “la più totale vicinanza e solidarietà” ad Alessandro Sahebi, definendo l’aggressione “l’ennesimo episodio di violenza fascista in un quartiere segnato da un’occupazione politica che dura da anni”.
L’ANPI denuncia “l’inerzia delle autorità” che, mentre “impiegano forze pubbliche per sfrattare famiglie in emergenza abitativa”, non sono mai intervenute per porre fine a “un’occupazione che rappresenta un grave danno erariale e un pericolo per la sicurezza dei cittadini, essendo un covo fascista in un quartiere multietnico”.
L’associazione partigiana chiede che gli autori dell’aggressione siano “prontamente individuati e perseguiti secondo la legge” e ribadisce la richiesta di “sgomberare l’edificio occupato illegalmente da CasaPound e di applicare con rigore le leggi Scelba e Mancino contro la ricostituzione del partito fascista e l’incitamento all’odio”.