Verifica, Berlusconi da Napolitano: ho la maggioranza
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Verifica, Berlusconi da Napolitano: ho la maggioranza

Il premier ieri alla Camera: "Alleanza solida". Ma Bossi lo gela: "Aspettiamo i fatti".

Il premier e il presidente della Repubblica
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23 Giugno 2011 - 13.41


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di Angelo Angeli

Silvio Berlusconi e Gianni Letta sono saliti, ieri sera, al Quirinale dopo la verifica al Senato e alla Camera chiesta da Napolitano in seguito all’ingresso al governo dei sottosegretari dei Responsabili, eletti in Parlamento con l’opposizione.
Il presidente del Consiglio, dopo l’intervento a Montecitorio, si è recato quindi dal presidente della Repubblica per riferire sulla verifica.
Berlusconi ha potuto rivendicare che “la maggioranza anche alla Camera c’è”.
È forte e coesa, in grado di garantire la governabilità e portare a termine la legislatura realizzando il programma di riforme di questo governo.

Bossi: “Aspettiamo i fatti”

Ma a raffreddare l’entusiasmo del premier ci pensa Umberto Bossi (che ieri, a differenza di martedì, almeno era in aula).
Un discorso “bello a parole”, commenta infatti il leader del Carroccio, “ma aspettiamo i fatti”.
Sul fronte opposto, il Pd, con Pier Luigi Bersani, ha denunciato il “ribaltone” con cui il centrodestra rimane in piedi, mentre Pier Ferdinando Casini, Udc, ha risposto “non siamo in vendita” all’appello di Berlusconi, chiedendo piuttosto un “passo indietro” al premier.

Berlusconi alla Camera: “Maggioranza forte”

“Non voglio restare per sempre a Palazzo Chigi”: Silvio Berlusconi, ieri, ha rassicurato i senatori, e oggi ci riprova oggi alla Camera per la verifica di governo chiesta dal presidente della Repubblica Napolitano.
Ma il suo è sembrato ieri più il discorso di un “presidente balneare” (quelli che la vecchia Dc mandava in campo per superare l’estate) che quello di un leader che progetta seriamente il futuro.
Oggi cambia poco. Berlusconi parla poco meno di 40 minuti, e in sostanza va in scena lo “stesso film” visto ieri a palazzo Madama: il governo non farà passi indietro perché ha i numeri in Parlamento, una crisi al buio ora sarebbe una sciagura. “La maggioranza – assicura – c’è, è forte e coesa ed è l’unica in grado di garantire la governabilità del Paese”.
Ancora rassicurazioni alla Lega e a Umberto Bossi (che oggi, a differenza di ieri, almeno è in aula); mentre l’opposizione ironizza “bacio, bacio”.
Di nuovo, però, a frenare “l’entusiasmo” di Berlusconi è proprio il senatur. Un discorso “bello a parole”, commenta infatti il leader del Carroccio, “ma aspettiamo i fatti”.

Tremonti e la Prestigiacomo

Tra i ministri, piuttosto “freddini” Tremonti e la Prestigiacomo.
Il ministro del tesoro è rimasto per tutto l’intervento del Cavaliere piuttosto silenzioso, a parte qualche battuta con il ministro della Salute Fazio.
Stefania Prestigiacomo ha seguito il discorso non dai banchi del governo, però, ma dal suo posto nell’emiciclo di semplice deputato. È stato necessario attendere l’applauso numero quindici per vederla battere le mani come gli altri deputati del Pdl al discorso del premier.
Un “distacco” evidentemente legato alle intercettazioni uscite oggi con Luigi Bisignani, in cui il ministro dell’Ambiente dice del premier: “Berlusconi deve essere intelligente e purtroppo non lo è”.

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