Manovra da 47 miliardi: vince Tremonti, Bossi scontento

I tagli più delicati rinviati a dopo le prossime elezioni politiche. Bersani: È una farsa. Il leader della Lega: Si vedrà in Parlamento.

Berlusconi, Tremonti e Bossi
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29 Giugno 2011 - 09.24


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di Franco Pennello

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Prende forma la manovra che sarà presentata giovedì in Consiglio dei ministri.
Ieri, al termine del vertice ad alta tensione a palazzo Grazioli, è emerso che l’entità complessiva del provvedimento preparato da Tremonti sarà di circa 47 miliardi (e non 43 come anticipato in precedenza). Più nel dettaglio: due miliardi nel 2011; 5 per l’anno prossimo; e la maggior parte focalizzata sul biennio 2013-2014 (20 nel 2013 e altri 20 nel 2014).
Nell’immediato, dunque, relativamente “poca cosa”. I problemi, quelli veri, sono rinviati al governo che arriverà dopo le elezioni politiche.
Per quanto riguarda le tasse nessun taglio, ma una rimodulazione: ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini al termine dell’incontro.

Le misure una per una

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Diverse le misure: dal ticket a 10 euro per le prestazioni specialistiche al blocco degli stipendi per gli statali (qui nel dettaglio).

Bersani: “Una farsa”, Bossi: “Vedremo”

Un’operazione bollata da Bersani come “una farsa”; un giudizio “così così” per Bossi. Mentre Tremonti, che ha smentito l’intenzione di abbandonare il governo, l’ha definita “una manovra seria e responsabile che sarà oggetto di un dibattito molto serio e responsabile”. “Sarà una manovra – ha aggiunto – nell’interesse dell’Italia e degli italiani”.
Non è da mezzi termini la reazione del leader del Pd Bersani. “Siamo alla farsa drammatica”: dice commentando il grosso della manovra sul biennio 2013-2014. Che definisce: “Una presa in giro colossale per l’Italia”.
Per il segretario del Pd si tratta di esporre l’Italia “a un messaggio privo di ogni credibilità”.
“Voglio ricordare – aggiunge – che all’impegno con l’Europa per il pareggio di bilancio sono arrivati loro in seguito a una totale assenza di stimoli alla crescita e di riforme. E quindi impostando un pareggio di bilancio fatto solo di tagli…
Adesso evidentemente si spaventano di quello che loro stesso hanno costruito e buttano l’amaro calice su un miracoloso 2013-2014 che dovrebbe risolvere tutto”.

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Bossi: “Andata così così”

Non è entusiasta neanche Bossi. Che al termine del vertice di palazzo Grazioli alla domanda dei giornalisti “Come è andata”?, ha risposto con un eloquente gesto della mano, come a dire “così così”.
L’avvertimento del leader della Lega era d’altronde chiaro: il governo resta a rischio fino a quando non passa la manovra.

Berlusconi soddisfatto

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La maggioranza si dice ricompatta nel vertice allargato sulla manovra a palazzo Grazioli. “Tremonti – ha detto Frattini – ha recepito la richiesta di collegialità e sono soddisfatto”.
Così come il presidente del Consiglio. “Sono soddisfatto del clima che ho trovato qui oggi, ed ora è importante trasmettere questa stessa coesione e unità anche all’esterno per dimostrare che questo governo è davvero forte”. Questo il ragionamento conclusivo che Silvio Berlusconi, secondo diversi presenti, ha svolto al termine del vertice di maggioranza su manovra e riforma fiscale, dicendosi anche convinto che anche nei prossimi giorni si dimostrerà la stessa compattezza.

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