Manovra: ticket da lunedì e tagli alle pensioni, le ultime novità
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Manovra: ticket da lunedì e tagli alle pensioni, le ultime novità

Le modifiche apportate. Tremonti assicura: "L'approvazione entro domani". Bersani: poi voto anticipato o governo tecnico.<br><br>

Attesi i tagli alle pensioni
Attesi i tagli alle pensioni
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14 Luglio 2011 - 09.03


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Giulia Nitti

La manovra cambia volto. Dal ticket sanitario alle pensioni d’oro, allo stop all’indicizzazione di molte delle altre, ecco le modiche al testo come sta uscendo dal primo passaggio a Palazzo Madama. Per il ticket, è previsto fin da lunedì prossimo il pagamento di 10 euro sulle ricette mediche e di 25 euro per gli interventi del pronto soccorso in codice bianco.
La misura sarà operativa già da lunedì prossimo, cioè dall’entrata in vigore della manovra.
Viene previsto anche un contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette pensioni d’oro, cioè superiori ai 90 mila euro annui. Il contributo ammonta al 5% per la parte eccedente i 90.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro.

Le novità sulle pensioni

Ma non è l’unica novità che riguarda le pensioni.
Sale infatti dal 45 al 70% rispetto al testo originario della manovra l’indicizzazione delle pensioni medie, ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi (attorno ai 1.428 euro al mese). Confermato la piena indicizzazione inferiori a quella soglia e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo, ciò di circa 2.380 euro mensili.
E cambia anche l’aggancio della pensione alle aspettative di vita: anticipato al primo gennaio 2013 anzichè dal 2014.
Dal 2013 dunque – si legge nel testo – l’incremento sarà di 3 mesi perchè verrà assorbito l’incremento della speranza di vita già registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi).
Per gli anni successivi (dal 2016) la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi fino a circa il 2030 con successivi adeguamenti inferiori (3m mesi) i fino al 2050 circa. L’adeguamento cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi.

Imposta di bollo sui titoli

Cambia l’imposta di bollo sul dossier titoli: secondo l’ultima versione del relatore alla manovra, sarà di 34,20 euro per i depositi sotto i 50.000; 70 euro tra 50.000 a 150.000; 240 euro da 150.000 a 500.000 euro; 680 euro per depositi superiori ai 500.000 euro.
Poi dal 2013 tra 50.000 e 150.000 si pagheranno 230 euro; tra 150.000 e 500.000 780 euro e 1.100 euro per depositi oltre i 500.000 euro.
La relazione spiega che la norma riguarderà circa 22 milioni di titoli con un recupero di gettito su base annua di circa 897 milioni per i primi due anni e circa 2.525 milioni per gli anni a partire dal 2013.

Tremonti: la manovra approvata entro domani

“La manovra sarà approvata entro venerdì” e “sarà rafforzata su tutto il quadriennio”: così il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, aprendo il suo intervento all’Assemblea dell’Abi. Ben consapevole che gli occhi dei mercati sono puntati su di lui.
“Tenere in pareggio i conti vuol dire tenere il bilancio dello Stato che è molto più di un misterioso provvedimento di ragioneria”, ha detto non senza riferimento alle polemiche che hanno accompagnato il varo delle misure antideficit. “Il bilancio dello Stato lo fa un gruppo limitato di persone, lo firma un gruppo limitato di persone, lo approva un gruppo limitato di persone: si autodefinisce. Nel denominatore invece trovi i Tar, i Verdi, ideologie politiche, l’azione dei lavoratori e degli imprenditori”.

Bersani: “Dopo l’ok governo a casa”

Dopo l’accordo raggiunto con l’opposizione sulla necessità di approvare in rempi ristretti la manovra, il Pd ribadisce comunque il concetto espresso ieri: collaboriamo, ma dopo il voto il governo va a casa.
Lo dice da Beirut – nell’ambito del suo giro in Medio Oriente – il leader del Pd Berssani. Che chiede il voto anticipato o in alternativa un governo tecnico.
”Dopo la Manovra bisogna aprire una fase politica nuova per far riprendere il cammino al paese”: spiega. “Per noi la strada maestra sono le elezioni ma noi siamo pronti a considerare, anche se non sembrano probabili gli spazi, una fase di transizione per cambiare la legge elettorale”.

La fiducia alla Camera

Intanto sul fronte dell’approvazione alla Camera, il governo “blinda” la manovra (in Aula giovedì) e pone la fiducia. Lo ha anticipato Marco Reguzzoni, il capogruppo della Lega a Montecitorio, parlando con i giornalisti. Il voto di fiducia consentirà di approvare il testo velocemente, ma renderà di fatto impossibile ogni modifica sul testo. Correttivi sulle misure più impopolari – leggi pensioni e tasse di vario tipo – erano stati anticipati da diversi esponenti del governo.

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