Napolitano: "Davanti alla crisi diciamo la verità"
Top

Napolitano: "Davanti alla crisi diciamo la verità"

Polemica indiretta col governo. Il presidente a Rimini al meeting di Cl.

Napolitano: "Davanti alla crisi diciamo la verità"
Preroll

Desk Modifica articolo

21 Agosto 2011 - 18.23


ATF

“Da quando l’Italia e il suo debito pubblico sono stati investiti da una dura crisi di fiducia e da pesanti scosse e rischi sui mercati finanziari, siamo immersi in un angoscioso presente, nell’ansia del giorno dopo, in un’obbligata e concitata ricerca di risposte urgenti”: lo afferma – al meeting di Rimini di Cl – il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“A simili condizionamenti, e al dovere di decisioni immediate – puntualizza Napolitano – non si può naturalmente sfuggire. Ma non troveremo vie d’uscita soddisfacenti e durevoli senza rivolgere la mente al passato e lo sguardo al futuro”, ammonisce.

“Parlare il linguaggio della verità”

“Dinanzi a fatti così inquietanti, davanti a crisi gravi, bisogna parlare il linguaggio della verità”: è il monito che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia al meeting di Cl.
Il presidente aggiunge che il linguaggio della verità “non induce al pessimismo ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza”.

Un interrogativo da girare al governo

E qui, una domanda, rivolta evidentemente a Berlusconi e al governo, anche se Napolitano non fa nessuna citazione esplicita: “Abbiamo noi, in Italia, parlato in questi tre anni il linguaggio della verità?
Lo abbiamo fatto abbastanza tutti noi che abbiamo responsabilità nelle istituzioni, nella società, nelle famiglie, nei rapporti con le giovani generazioni? Siamo attenti: dare fiducia non significa alimentare illusioni”. “Stiamo attenti: dare fiducia non significa alimentare illusioni. Non si dà fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio”.

Leggi anche:  Ricerca: il Nobel Parisi sollecita Europa e Italia a investire maggiori fondi pubblici
Il coraggio della speranza

Per Napolitano, serve “il coraggio della speranza, della volontà e dell’impegno. Dell’impegno operoso e sapiente, fatto di spirito di sacrificio e di massimo slancio creativo e innovativo.
Un impegno – ha proseguito il presidente della Repubblica – che non può venire o essere promosso solo dallo Stato, ma che sia espresso dalle persone, dalle comunità locali, dai corpi intermedi, secondo quella concezione e logica di sussidiarietà che ha fatto di una straordinaria diffusione di attività imprenditoriali e sociali e di risposte ai bisogni comuni costruite dal basso un motore decisivo per la ricostruzione e il cambiamento del paese”.

Native

Articoli correlati