Premier a tempo perso, le opposizioni: dimettiti
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Premier a tempo perso, le opposizioni: dimettiti

Pd, Idv e Terzo Polo chiedono a Berlusconi di farsi da parte. Fini e Casini: "Serve un passo indietro". Di Pietro: "Bossi stacchi la spina".

Premier a tempo perso, le opposizioni: dimettiti
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18 Settembre 2011 - 17.49


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“Berlusconi vai al Quirinale e dimettiti”: le opposizioni si uniscono e chiedono compatte le dimissioni del capo del governo dopo la valanga di intercettazioni emerse dall’inchiesta sul caso “escort” chiusa dalla procura di Bari (8 gli indagati).

Al centro delle nuove richieste le imbarazzanti conversazioni tra il premier e Giampi Tarantini, dove il presidente del Consiglio si lascia andare a commenti volgari e apprezzamenti da “cantina” sulle frequentatrici delle sue feste.
Nel mirino, soprattutto la frase in cui si vantava di fare il premier “a tempo perso”.

“A tempo perso faccio il primo ministro e me ne succedono di tutti i colori”: diceva infatti ridendo alla modella dominicana Marysthell Garcia Polanco (finita anche nella vicenda Ruby) in una telefonata del novembre del 2008 in cui lei si lamentava perché era andata due volte a trovarlo e non lo aveva trovato.
Pd, Idv e Terzo Polo, replicano con una sola voce: faccia un passo indietro.

Il Pd: “L’Italia non si può permettere un premier a tempo perso”

“L’Italia, con i suoi gravi problemi, non si può permettere un esecutivo che governa a tempo perso. Le parole sono finite. Berlusconi si rechi al Quirinale e rassegni le dimissioni”: dice per i democatici Davide Zoggia, responsabile Enti locali della segreteria nazionale del Pd.

“Continuano a emergere comportamenti di Silvio Berlusconi che confermano un reiterato e intenzionale tradimento dei suoi doveri e delle sue responsabilità”: continua il senatore Luigi Zanda, vicepresidente del gruppo del Pd al Senato.

Fini e Casini: “Faccia un passo indietro”

Dal terzo polo si levano le voci di Casini e del leader di Fli, Gianfranco Fini.
“L’Italia – dice il presidente della Camera – ha bisogno di un governo che governi e di un premier che non dica scherzosamente che lo fa a mezzo servizio perché ha la mente impegnata altrove”.

“Personalmente – prosegue Fini – spero che, anche nell’ambito della maggioranza, finisca per prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo che abbia maggior credibilità internazionale, che si occupi dei problemi dell’economia e faccia uscire il Paese da questa crisi. Un altro governo presuppone un altro presidente del consiglio”.

Casini non è da meno: “Berlusconi da tempo ha perso ogni voglia di governare gli italiani, è impegnato in altre cose. Per cui, oggi faccia un passo indietro consentendo all’Italia di essere governata da qualcuno che ci crede a governare e cambiare le cose”.

Di Pietro: “Bossi stacchi la spina”

Di Pietro – che ieri parlava da Vasto – teneva un discorso dai toni simili.
Il leader dell’Idv ha fatto appello non solo all’unità dell’opposizione, ma anche alle coscienze degli alleati di Berlusconi, in particolare quella della Lega.

“Bossi sia coerente: se considera che il governo sia arrivato alla fine stacchi la spina”, queste le parole di Di Pietro, che ha aggiunto: “Se non lo fa, diventa complice, cioè si comporta come Tarantini o Lavitola ricattando il governo per cercare di ottenere qualcosa in più”.Poi un pensiero rivolto al futuro, con un’alleanza tra Idv, Pd e Sel: “Noi dell’Idv – dice Di Pietro – con Sel e Pd abbiamo posto le basi per una coalizione politica e di programma, perché per vincere le elezioni non bisogna solo mettersi insieme per fare numero ma costruire un Paese diverso da quello di Berlusconi”.

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