Si è venuto a sapere che la Procura della Repubblica di Palermo aveva convocato Silvio Berlusconi per lunedì 16 luglio nell’ambito dell’inchiesta sulle trattative Stato-Mafia che si sarebbero svolte all’inizio degli anni ’90. L’ex presidente del Consiglio però si è negato, avanzando come scusa una riunione con un gruppo di economisti. Secondo quanto si è appreso, anche la figlia Marina sarebbe stata convocata dai pm palermitani, anche se non si conoscono date e motivi.
Il Cavaliere sarebbe stato convocato come persona informata dei fatti, in sostanza come testimone. I magistrati palermitani desidererebbero avere maggiori informazioni su alcuni prestiti infruttiferi fatti da Silvio Berlusconi a Marcello Dell’Utri, indagato nell’inchiesta perché sospettato di essere stato nel 1994 il portavoce delle minacce mafiose nei confronti di Berlusconi, all’epoca appena eletto premier.
L’ex premier non si sarebbe presentato a Palermo invocando come «legittimo impedimento» una riunione con alcuni economisti e politici durante la quale si è discusso di euro, di crisi e di Europa. L’incontro a porte chiuse, promosso dall’ex ministro Antonio Martino, si è svolto a villa Gernetto, una dimora settecentesca situata a Lesmo, in Brianza, ed è durato circa otto ore.
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