Il Pd cambia le regole pro-Renzi
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Il Pd cambia le regole pro-Renzi

A Renzi che chiedeva perché si dovessero cambiare regole in corsa, risponde il Pd che le cambia. Ma solo quella che serve a Renzi per candidarsi. Il sindaco però era assente.

Il Pd cambia le regole pro-Renzi
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6 Ottobre 2012 - 17.32


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L’assemblea nazionale del Pd ha approvato la deroga allo statuto per constire per questa volta non solo al segretario ma anche a Matteo Renzi di candidarsi alle primarie del centrosinistra. Mandato al segretario, Pier Luigi Bersani, a trattare al tavolo delle primarie con le altre forze della coalizione e a definire insieme agli alleati il manifesto politico delle alleanze.

C’è da dire che Pierluigi Bersani ha fatto un figurone chiedendo il ritiro di emendamenti che infastidivano i renziani e consentendo il cambio di regole per favorire il suo antagonista che, per la cronaca, aveva deciso di snobbare l’assemblea preferendo il suo giro elettorale. Questione di stile, dopo tanta enfasi nel denunciare cambi in corsa delle regole nel Pd, Renzi ha lasciato i suoi a discutere.

Così Bersani ha chiuso le polemiche dicendo che l’assemblea non era “un’arena di gladiatori” ma un “organo dirigente effettivo” che ha “bisogno del massimo di rispetto, anche con riferimento al lavoro svolto da quest’assemblea in questi anni. Un lavoro programmatico a cui i candidati del Pd dovranno fare riferimento”. E ancora: “Organizziamo il campo dei progressisti ma ci rivolgiamo a forze moderate che vogliono dare risposta alla destra sul populismo. Su questo punto non molliamo”. Un’apertura ai centristi.

Renzi da lontano ha fatto sapere: “Lo diciamo in faccia quello che vogliamo fare. Non siamo andati da Bersani a proporre accordi. Ci piace l’idea delle primarie come occasione in cui chi ha le idee le presenta, chi vince vince, chi perde dà una mano a chi ha vinto senza scappare, senza formare un altro partito”. E poi: “Non ho paura di Bersani perché lo stimo. Non ho paura neanche dei bersaniani, vorrei che la discussione con loro fosse sul tipo di idee che possiamo mettere in campo per rilanciare l’Italia. Ormai è finita la stagione degli ultras in politica, in cui si fa campagna elettorale parlando male degli altri”.



  IL PD E LE PRIMARIE


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