Don Ciotti riconosce al nuovo Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, di essere «uno che contro la mafia non l’ha mandata a dire, ma ha fatto. E’ uno che ci ha creduto». Una forma di investitura da parte del fondatore di Libera, l’Associazione contro tutte le mafie, che sicuramente farà piacere a Crocetta, che in questi giorni sta raccogliendo quello che ha seminato in tanti anni di lotta nella sua terra.
Ciò non toglie però che, dopo la gioia per vedere finalmente nel più alto scranno dell’Assemblea regionale siciliana una faccia pulita, rimane un giudizio sconsolato su quello che è successo in Sicilia, dove più del 50% degli aventi diritto al voto ha deciso di non recarsi alle urne. Una considerazione che fa anche Luigi Ciotti, a margine della presentazione del libro “Usura, il Bot delle mafie”: «Quello che personalmente mi inquieta – ha detto il
prete antimafia – è il fatto che un cittadino su due non sia andato a
votare. E’ segno di smarrimento e di una stanchezza nel credere alla
politica oggi. Abbiamo bisogno di una politica capace di trasformare
le paure in speranza. Se la politica non fa questo, anch’essa è senza
speranza…».