E se avessimo vinto tutti?
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E se avessimo vinto tutti?

Una testata indipendente, la nostra, ma non neutrale. Molte nostre firme si sono schierate su ambo i fronti. Ora Globalist tutta applaude alla vittoria della democrazia.

E se avessimo vinto tutti?
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3 Dicembre 2012 - 15.39


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Lo scambio di messaggi di lavoro interno alla multiforme realtà di Globalist, per fortuna, e’ segreto. Parola d’onore però che sulle scelte personali non s’è mai discusso. Tanto meno è esistita una linea editoriale che non fosse quella -la nostra regola- di dare spazio ad ogni valutazione ragionata. Notizia e non soltanto. Ed ecco la nostra pagina che potete vedere. La saggezza di Giancarlo Governi che già giorni prima dei risultati ufficiali faceva la somma dei consensi e dei valori: le certezze di Bersani e la novità di Renzi. Come sempre più cattivo (è una finta), Ennio Remondino, che ha castigato certi eccessi da campagna elettorale del sindaco di Firenze nelle sue derive in po’ grillesche. E spazio a chi non si sentiva rappresentato dalle primarie.

E ora? Applausi a Bersani candidato premier per il centro sinistra e applausi a Matteo Renzi che, a volte un po’ rudemente, ha dato uno scossone salutare e necessario ad alcune sclerosi che dagli acciacchi dell’età avevano inceppato le articolazioni dei partiti. Bene, bene, bene. Bersani probabile premier, con in più la scoperta che la vecchiaia è bella -come direbbe Margherita Hack- se la sai indossare con dignità. Lezione valida per tutti. Ora resta la scommessa del centro che vorrebbe farsi Grande e della destra che non riesce ad affrancarsi dal suo Grande e tentennante Vecchio. Noi Globalist -salvo tifoserie personali lecite ma private- continueremo ad essere osservatori attenti, perché è l’Italia che ci preme, nello sforzo quotidiano di fare onesto giornalismo.



  RENZI vs BERSANI


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