Il Pdl si impunta su Nitto Palma
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Il Pdl si impunta su Nitto Palma

Il Pdl non molla la presa sul suo candidato alla commissione Giustizia e avverte il Pd: rispettate i patti. Comportamento inaccettabile.

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7 Maggio 2013 - 21.16


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Il Pdl grida al tradimento e chiede chiarimenti ai vertici del Pd su quanto accaduto al Senato per la mancata nomina di Francesco Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia. A dispetto del presunto accordo con i Dem, le prime due votazioni sul nome dell’ex Guardasigilli si concludono con una fumata nera e questo fa scattare l’allarme in via dell’Umiltà.

Il presidente dei senatori, Renato Schifani, tuona: «Ognuno si assumerà le proprie responsabilità». Rincara la dose il vicepresidente di palazzo Madama, Maurizio Gasparri: «Quanto accaduto è inaccettabile: Bersani e Zanda mettano in riga i propri senatori o li sostituiscano con i principali esponenti del Pd a Palazzo Madama».

Il doppio stop a Nitto Palma, raccontano, avrebbe mandato su tutte le furie Silvio Berlusconi, rientrato oggi a Roma. Il Cavaliere avrebbe chiesto ai suoi di far valere tutto il peso politico del Pdl. E secondo alcune indiscrezioni avrebbe persino minacciato di far saltare il tavolo.

«Il Pdl ancora oggi ha dimostrato di essere una forza responsabile. Abbiamo votato i candidati del Pd scelti assieme per le presidenze delle Commissioni. Altrettanto non è successo nel caso del nostro senatore Nitto Palma. Ci attendiamo che domani Pd abbia stesso senso di responsabilita’. Palma rimane il nostro candidato», afferma Schifani.

Sugli eventi di oggi interviene anche il senatore del Pdl Pierantonio Zanettin: «Il Pd si dimostra, ogni giorno di più, un partner di governo inaffidabile ed irresponsabile. Lo sleale voltafaccia, in commissione Giustizia del Senato, col rifiuto di votare alla presidenza Nitto Palma, ex ministro, ma soprattutto ex magistrato, a suo tempo impegnato in delicatissime inchieste contro il terrorismo e la criminalità organizzata, getta un segnale inquietante per una proficua collaborazione al governo del paese».

«È del tutto evidente che il Pd non ha accettato lo spirito di riconciliazione nazionale, che trapelava dal discorso programmatico di Enrico Letta, e del quale al contrario il Pdl continua ad essere fedele interprete. Temo che, se si comincia così, non si andrà molto avanti», conclude.

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