Letta vara il decreto Lavoro e il web lo sbeffeggia
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Letta vara il decreto Lavoro e il web lo sbeffeggia

Twitter infuocato per il decreto legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri. Per avere gli incentivi devi essere giovane e senza lavoro. E chi non è più giovane?

Letta vara il decreto Lavoro e il web lo sbeffeggia
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26 Giugno 2013 - 17.31


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Il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto legge che contiene le misure a favore del lavoro con uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi. Fino a qui tutto bene, anzi, dovremmo sperare solo per il meglio. Ma non è così. Uno dei passi più importanti del decreto è stato fortemente criticato nel giro di pochi minuti sul web e il dibattito è già diventato virale.

Per potere usufruire degli incentivi alle assunzioni i giovani devono rientrare in queste tre condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, vivano soli con una o più persone a carico. Il bonus viene istituito, si legge nel dl, “al fine di promuovere forme di occupazione stabile di giovani” e “in attesa dell’adozione di ulteriori misure da realizzare anche attraverso il ricorso alle risorse della nuova programmazione comunitaria 2014-2020”. L’incentivo verrà corrisposto “per un periodo di 12 mesi ed entro i limiti di 650 euro mensili per lavoratore nel caso di trasformazione a tempo indeterminato”.

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Insomma, per usufruire degli sgravi fiscali un giovane dovrebbe essere disoccupato da almeno 6 mesi (cosa che a volte non accade per fortuna), non aver studiato (cosa che oggi non accade quasi mai, per fortuna) e (soprav)vivere da solo (cosa che non accade quasi mai). Forse Letta e i suoi ministri non hanno fatto i conti con la realtà dei giovani italiani: è quasi impossibile andar via di casa, soprattutto se non si ha un lavoro; la maggior parte dei giovani oggi arriva a laurearsi e molti lavorano saltuariamente ogni due o tre mesi. Un ragazzo (di meno di 29 anni) dovrebbe avere almeno una o tutte queste “sfighe” per rientrare nei parametri. E quelli che superano i 29 anni? I trentenni e i quarantenni senza lavoro e magari con figli a carico dove li mettiamo?

Proprio per questo su Twitter il decreto di legge ha infuocato il dibattito e in poco tempo l’hashtag [url”#decretolavoro”]https://twitter.com/search?q=%23decretolavoro&mode=realtime&src=tyah[/url] si è riempito di commenti di twittini infuriati, come Francesca che scrive “non serve il cumulo di sfighe. Ne basta una per volta”, o Giulia che dice “Quindi mi state dicendo che la laurea in Italia, adesso, serve ancora meno di prima?”. Francesco constata: “E pensare che i giovani vivono ancora coi genitori proprio perché non hanno un lavoro nonostante la laurea” e poi aggiunge: “Chiamate subito parenti e amici e ditegli di togliere i figli adolescenti dal liceo. Molto meglio solo la terza media”.

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E poi c’è anche chi ironizza: “Sei capricorno ascendente bilancia, mancino, vegano e pure miope? Il #decretolavoro fa x te! #daje”, “Fatto il #decretolavoro ora si cercano i destinatari agevolati. Si sono nascosti bene, ma contano di trovarli nel giro di 18 mesi”. O chi come Aldo dice sconsolato: “Ho sbagliato a studiare, dividere l’affitto con altri ragazzi, lavorare sottopagato. #Letta dice che non sarò mai assunto”.


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