Cofferati sul Pd: scissione? No, evaporazione
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Cofferati sul Pd: scissione? No, evaporazione

L'ex leader della Cgil dice la sua sulla crisi interna al Partito Democratico: è difficile tenerlo insieme. «Non è chiaro il modello di partito di Renzi, è solo suggestione».

Cofferati sul Pd: scissione? No, evaporazione
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5 Settembre 2013 - 09.40


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“Il Pd potrà rappresentare tutte le culture che contiene solo se resterà nella sinistra riformista e nella famiglia socialista europea. Altrimenti sarà difficile per chiunque tenerlo assieme, conflitti e tensioni diventerebbero troppo acuti. Io non vedo pericoli di rottura del Pd, di scissione. Vedo la possibilità dell’esaurimento, dell’evaporazione”. A dirlo l’eurodeputato del Pd Sergio Cofferati, ex leader della Cgil.

Il sostegno delle piazze a Matteo Renzi “è legato a poteri di suggestione non a fatti concreti. Si condivide un’idea di cambiamento non ben definito, però non c’è una proposta politica specifica. Non è chiaro il modello di partito di Renzi, l’asse della sua politica economica, i risvolti sociali”, ha affermato Cofferati, secondo cui “l’alternativa alle correnti non è per forza il partito personale. Non credo che Renzi punti al partito personale, ma se non definisce meglio il merito del suo progetto, alimenta il rischio di andare in quella direzione”.

Per Cofferati “fra Renzi e Letta ci sono molti problemi irrisolti. Se il governo va avanti e Renzi diventa segretario del Pd, potrebbe avere la tentazione di accelerare per un nuovo esecutivo sotto la sua guida. Se ci fosse la crisi, Letta potrebbe ricandidarsi a Palazzo Chigi ed entrare in conflitto con Renzi. È fondamentale che sia fatta subito chiarezza su identità o separazione fra segretario del partito e premier”.

Se l’esito del congresso “non va mai dato per scontato”, ha aggiunto, “ho la sensazione che possa arrivare rapida una crisi di governo. E in quel caso non ci sarebbe alcun congresso”. 

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