Pier Carlo Padoan è ripartito dal G20 di Sidney, alla volta di Roma. È quanto si apprende da fonti Ocse, dove Padoan ha ricoperto il ruolo di capo economista e vice segretario generale, secondo le quali sarà lui il prossimo ministro dell’Economia.
La lista dei ministri che Renzi porterà da Giorgio Napolitano si va definendo con sempre più sicurezza. Dovrebbe essere un governo snello, con sedici ministri di cui la metà donne. Per l’alleato di Ncd Angelino Alfano si profila la conferma al Viminale, perdendo però l’incarico di vicepremier. Verso una conferma anche la restante delegazione Ncd del Governo Letta: Maurizio Lupi (Infrastrutture) e Beatrice Lorenzin (Salute).
Un ruolo chiave a Palazzo Chigi per Graziano Delrio, ministro uscente per gli Affari regionali e uomo di punta dei renziani. Per lui si prospetta il ruolo chiave di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre Mauro Moretti, attuale amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, sembra destinato a sostituire il bersaniano Flavio Zanonato alla testa del ministero dello Sviluppo economico.
Un punto interrogativo, invece, vicino alle caselle di tre ministeri chiave dell’esecutivo: Giustizia, Lavoro ed Esteri. Per sostitutire la Cancellieri si pensa a Nicola Gratteri, magistrato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta calabrese, in concorrenza con Dario Fransceschi, ministro per i rapporti con il Parlamento con Letta. La Farnesina potrebbe andare all’attuale titolare del ruolo, cioè Emma Bonino. La guida del ministero del Lavoro potrebbe essere affidata a Guglielmo Epifani, già sindacalista al vertice della Cgil ed esx segretario Pd, o all’economista Tito Boeri, per anni consulente del Fmi, della Banca mondiale, e della Commissione europea.
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