Niente ultimatum, serve il confronto
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Niente ultimatum, serve il confronto

L'Europa e tutti gli organismi internazionali pongono l'accento preoccupato sui nostri ritardi. Ma Renzi non può attaccare sindacati e Pd.

Niente ultimatum, serve il confronto
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22 Settembre 2014 - 12.03


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di Nuccio Fava

Alle elementari il maestro ci diceva “se credi di avere ragione non urlate, passeresti dalla parte del torto”. Craxi e Berlinguer che si contrapposero sulla scala mobile negli anni ’80 non lanciarono ruggiti da circo p da show tv. Si misurarono seriamente con le rispettive ragioni in Parlamento e nel Paese fino al referendum voluto dal Pc ma vinto da Craxi.

Sono passati 40 anni e i problemi più grandi, le innovazioni indispensabili per il mondo del lavoro risultano ancora più necessarie e urgenti. L’urgenza con cui Renzi ha posto il problema ha forti ragioni anche perché l’Europa e tutti gli organismi internazionali pongono l’accento preoccupato sui nostri ritardi. A maggior ragione però non è comprensibile che il presidente del Consiglio debba caricare all’arma bianca, attaccando frontalmente il sindacato e la minoranza Pd.

In termini generali è purtroppo vero che nelle nostre società si è perso il gusto del dialogo e del confronto col prevalere di atomizzazioni sociali e personali, incomunicabilità della politica, assenza di cooperazione tra le diverse istituzioni. Il rischio è il deserto , il prevalere di volta in volta del più forte incapace però di significative aperture e di contributi che possano migliorare il percorso e accrescere consenso e partecipazione anche da parte di chi all’inizio era contrario.

Per l’Italia è più che mai necessario non cedere a simili tentazioni e Renzi dovrebbe farsene una ragione anche per il ruolo innovatore che intende svolgere in Europa. Lo stesso può dirsi per la condizione del partito ha sicuramente i numero a favore della propria linea. I neri però da soli non sono sufficienti a persuadere la più vasta opinione pubblica, l’elettorato e la stessa base del partito. La confusione e lo smarrimento restano molto alti e la ripresa di un clima di fiducia è necessaria e urgente.

Rifletta del resto Renzi sulla figuraccia e il discredito accumulato imfoe a Berlusconi per la mancata elezione dei giudici della Consulta. Giganti dai piedi d’argilla dovrebbero aeno sapere sostituire Bruno e Violante e superare il gravissimo vulnus democratico e istituzionale che so trascina da tempo. Renzi e Berlusconi restano invece imbrigliati in giochi e condizionamenti che li fanno impotenti. Un gioco al massacro per le istituzioni e tutta la politica di cui le già critiche condizioni della società italiana non hanno assoluto bisogno.

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