L'Italia va male ma Renzi ostenta ottimismo

I dati economici sono gravi: non servirà l'abolizione dell'articolo 18 a cambiare la situazione. [Nuccio Fava]

Nuccio Fava
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1 Ottobre 2014 - 21.45


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di Nuccio Fava

Il consenso è stato più ampio del previsto e anche il confronto con le minoranze è stato netto. Renzi aveva dato l’impressione nell’introduzione di volere abbassare i toni rispetto agli ultimatum lanciati negli ultimi giorni dagli Usa e alla tv italiana. Una disponibilità però solo di merito perché la sostanza non è cambiata restando legata al superamento dell’articolo 18.

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Impossibile è risultato perciò un accordo su un testo di compromesso con l’agguerrita minoranza, specie dopo i duri interventi di D’Alema e Bersani. E’ parso addirittura di assistere all’ultima fase di quella rottamazione che era stata all’origine della scalata di Renzi alla segreteria e al modo disinvolto con cui Renzi era voluto giungere a palazzo Chigi.

Un conclusivo regolamento di conti, con una minoranza numericamente modesta e con non pochi passaggi nelle fila del vincitore. Il significato risulta però più profondo, un cambio di orizzonte culturale rispetto alla caratterizzazione, storicamente fondante per la sinistra, del tema lavoro e delle garanzie e tutele di legge per i lavoratori.

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Incerta e indefinita l’aggiunta di misure disciplinari a quelle discriminatorie già previste come possibile causa di reintegro per le quali si resta in attesa di un emendamento del governo Renzi. La sua formulazione potrebbe attenuare l’opposizione dei senatori della minoranza Pd, mentre Brunetta per Forza Italia parla già di tradimento dello spirito della
riforma.

Restano forti le spinte da parte dei mercati finanziari e degli organismi internazionali e Renzi ne tiene conto e a suo modo se ne fa carico convinto che le scelte del governo sono necessarie per favorire il mondo del lavoro e delle imprese. E’ una sfida difficile, della cui congruità ed adeguatezza si discute vivacemente al Senato, dove la minoranza Pd intende mantenere gli emendamenti presentati in direzione in alternativa alla posizione di Renzi.

Con il suo solito stile Renzi ostenta ottimismo. Tutti i dati economici e della disoccupazione giovanile mostrano una condizione dell’Italia sempre più grave e preoccupante. Comunque vada a finire la vicenda dell’articolo 18, di cui non va sottovalutata però l’importanza anche ai fini di un qualche avvio di dialogo con i sindacati, non sarà la sola eliminazione dell’articolo 18 ha migliorare la nostra condizione.

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