“Attenti che se non si agisce adesso non so quando si agisca. Perché tutti hanno paura del terrorismo, i cinesi, i russi, gli europei, gli americani. Se non è questo il momento di un accordo per controllare i territori che ora sono in una situazione anarchica, quando e’ questo momento? Non è che bombardando risolvi i problemi, ma asciugando le fonti di finanziamento”. Romano Prodi, lo ha detto a Radio anch’io su Rairadio1, in merito alla situazione libica. “Occorre che le grandi potenze, termine vecchio che si intende bene, dicano a tutti i paesi su cui hanno influenza di smettere di finanziare con acquisti o finanziamenti il terrorismo”, ha detto Prodi.
Il professore ha poi sottolineato che ci sono numerosi Paesi che “sono in Libia con la loro influenza indiretta o diretta che rende più complicato l’accordo. Poi rimane un problema tragico di lungo periodo di gente che fa la fame e preme alle nostre porte per emigrare. Ma il problema e’ per noi tornare alla situazione precedente al caos degli ultimi anni quello causato dalla guerra in Libia, per potere dare ordine”.
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