“Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo lascio il gruppo del Pd”. Pippo Civati ha annunciato la sua uscita dal Partito Democratico. Le sue posizioni erano molto diverse da quelle di Matteo Renzi, segretario del Pd e presidente del Consiglio già da tempo.
Con il premier aveva avuto qualche anno fa anche un periodo di intensa alleanza e collaborazione. Civati, che ha 39 anni, ha annunciato e spiegato le sue intenzioni al Post con queste parole.
E arriva la motivazione del suo addio: “A un certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune persone con cui pensavamo di aver condiviso questa visione hanno cambiato idea”. Sul suo blog ha aggiunto: “Hanno promosso e approvato – senza voler parlare di leggi elettorali, riforme del lavoro e della costituzione – cementificazioni e trivellazioni, e ce li siamo trovati in tivu’ a deridere le ragioni di chi difende l’ambiente o crede che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per loro): perché invece il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l’innovazione”.
“Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi”, ha osservato Civati. “Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo lascio il gruppo del Pd”.
E a “Otto e mezzo” su La7 ha detto: “Se Renzi avesse rispettato impegni delle primarie non sarei uscito dal Pd”. “Sono tanti anni che non andiamo d’accordo. Noi ci siamo presentati alle primarie con un modello di partito e politica molto diverso. Avevamo qualche punto in comune: entrambi dicevamo che si faceva proseguire Letta: io continuo a pensarlo, Renzi evidentemente no”, ha aggiunto.
“Quelle mie non sono mai state minacce. Ho detto che c’era difficolta’ di rapporti nel partito di Renzi. L’ho detto sul jobs act, l’ho detto quando ci sono stati momenti decisivi nei rapporti con la destra. Dicevo che se andiamo avanti cosi’ il disagio crescera’ ed aumentera’ la diaspora – ha sottolineato Civati – L’Italicum e’ un vaso, non una goccia, che ha fatto traboccare un vaso. Contro l’opinione di quasi un terzo del Pd Renzi ha deciso di mettere la fiducia”.
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