Nuovi contratti di lavoro: boom o bluff?
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Nuovi contratti di lavoro: boom o bluff?

L'Inps dichiara che nei primi tre mesi del 2015 la variazione tra attivazioni e cessazioni è positiva per 319.873 unità. Ma secondo la Cgil: è solo doping.

Nuovi contratti di lavoro: boom o bluff?
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11 Maggio 2015 - 19.23


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Lo scrive su Facebook il premier Matteo Renzi “I dati INPS sul lavoro ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita. Dopo cinque anni di crollo costante, tornano a crescere gli occupati”.


Ma non tutti sono d’accordo. Non ha lo stesso entusiasmo la Cgil che afferma che non si tratta di nuova occupazione, ma di un regalo alle imprese “Non ci troviamo di fronte ad una vera svolta, ma ad un grande regalo alle imprese e a meno diritti per i lavoratori”. Così il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commenta in una nota i numeri dell’Inps sui nuovi contratti nei primi tre mesi del 2015. Per la segretaria della Cgil, “non occorreva, dunque, cancellare diritti per far aumentare il tempo indeterminato” e le domande da porsi sono: “se basteranno i soldi e se le imprese che beneficiano di questo ‘doping’ renderanno veramente stabili questi rapporti di lavoro o se finito l’incentivo torneranno a licenziare, visto che il governo non ha reso selettivi gli incentivi. La Cgil aveva chiesto da subito che gli incentivi fossero condizionati all’occupazione aggiuntiva, mentre vediamo che la maggioranza sono trasformazioni. Il governo corregga l’errore nella legge di stabilità 2015”.


L’Inps però fa sapere che nei primi 3 mesi 2015 sono stati attivati oltre 1,33 mln di contratti di lavoro mentre i rapporti cessati sono stati 1,012 mln con un saldo positivo di 319.873 unità (+138% sul 2014). Non solo, tra gennaio e marzo 2014 il saldo era stato attivo per 134.217 unità. Le assunzioni a tempo indeterminato sono state 470.785: +24,1% sulle attivazioni 2014.

Sempre l’Inps fa sapere che nei primi tre mesi del 2015 sono stati quasi 268.000 i rapporti di lavoro instaurati con l’esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità. Sottolineando che 206.786 sono state le assunzioni a tempo indeterminato e 61.184 le trasformazioni di contratti a termine. Il numero più alto si è avuto a marzo (115.317).


Le assunzioni a tempo indeterminato, tra nuovi contratti e trasformazioni, nei primi tre mesi del 2015 sono state 619.826, il 41% del totale delle attivazioni nel periodo. Lo rileva sempre l’Inps spiegando che nel complesso i rapporti di lavoro attivati sono stati 1,3 milioni oltre a 149.000 stabilizzazioni di contratti a termine e di rapporti di apprendistato.


Nei primi tre mesi del 2015 la variazione netta tra attivazioni e cessazioni è positiva per 319.873 unità, 185.656 in più rispetto al saldo attivo di 134.217 dei primi tre mesi del 2014. In genere nei primi mesi dell’anno le attivazioni sono superiori alle cessazioni mentre nell’ultimo periodo le cessazioni superano le attivazioni. Nei primi tre mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 470.785, il 24,1% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 149.041 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 5%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 36,61 % del primo trimestre del 2014 al 41,84% del primo trimestre del 2015. In particolare, nel corso del mese di marzo 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 48,2%. Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di marzo 2015, oltre il 57% fruisce dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015.

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