Immigrazione, Kyenge: le minacce ai sindaci sono tristi spacconate
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Immigrazione, Kyenge: le minacce ai sindaci sono tristi spacconate

Lo sostiene Cecile Kyenge, europarlamentare Pd, in seguito alle polemiche sollevate da alcuni Presidenti delle Regioni del Nord, sulla distribuzione dei profughi in Italia.

Immigrazione, Kyenge: le minacce ai sindaci sono tristi spacconate
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8 Giugno 2015 - 18.01


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“In un momento in cui l’Italia deve rimanere unita di fronte all’emergenza profughi, c’è chi per una manciata di voti soffia sul fuoco, lucrando elettoralmente sulla sofferenza: le minacce ai sindaci e ai prefetti sono solo tristi spacconate”. Lo sostiene Cecile Kyenge, europarlamentare Pd, in seguito alle polemiche sollevate da alcuni Presidenti delle Regioni del Nord, sulla distribuzione dei profughi in Italia. “Zaia e Maroni – ha detto l’ex ministro – dopo aver siglato l’impegno a condividere le responsabilità connesse all’accoglienza dei profughi, oggi, per qualche titolo di giornale, si rimangiano tutto.

Questa emergenza va gestita come Paese, uniti, come uniti dobbiamo batterci e ci stiamo battendo in Europa per una condivisione realmente solidale delle responsabilità. Non possiamo chiedere più solidarietà in Europa dando al contempo in Italia il triste spettacolo delle piccole patrie locali che si ergono a fortezza. Troppo facile usare la solidarietà, risorse nazionale ed europee, a fronte delle proprie emergenze territoriali e chiamarsi fuori quando è il Paese a chiederla. Troppo facile lavarsene le mani, dopo aver contribuito a creare norme capestro che regolano a livello europeo l’accoglienza dei profughi. Se i governatori di Veneto, Lombardia e Liguria non sono in grado di gestire alcune migliaia di disperati in fuga dalla guerra, verrebbe da chiedersi come possano governare milioni di cittadini”.

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