Sì, proprio non se ne può fare a meno di guardare le varie dita che indicano invece di guardare l’unica luna indicata. E così per screditare, sminuire, anche un po’ irridere, il neo movimento di Landini si ricorre a Scalzone e Piperno. Si riesumano date di nascita, trascorsi più o meno burrascosi, dichiarazioni avventate e non condivisibili, epoche ormai lontane ma con cui, è chiaro, non abbiamo mai fatto i conti fino in fondo. Ma tutto fa brodo, anche due personaggi d’antan come quelli sopra citati.
Avendo S&P partecipato all’assemblea landiniana, aperta al pubblico non ad inviti con uditorio selezionato dagli organizzatori, secondo alcuni sembra voler dire che Landini si assumesse sulle sue spalle anche il passato dei due. Una ben strana legge della transizione e un ben ardito ragionamento. E’ come se Buzzi che cena con Poletti voglia dire che Poletti si deve assumere i carichi di Buzzi. Ah, è già successo? Non lo sapevo. Quindi Landini può stare tranquillo. Manco per il cazzo, direbbe il mio alter ego gentiluomo di campagna (molta campagna e poco gentiluomo). No, le compagnie pesano secondo chi accompagnano.
Ma c’è anche un altro fattore interessante nell’attacco a S&P e Landini. Forse le pene in Italia sono eterne solo secondo chi le commette? Ovvero si paga anche quando si è finito di pagare ma solo in altra forma? Sarebbe banale ma basterebbe citare il nome di un’ex presidente del consiglio. E le idee rimangono appiccicate alle persone solo se sono vagamente di sinistra? Basta rinnegarle per farsi una nuova verginità politica? Una volta si portavano ad esempio chi da destra si spostava a sinistra, erano persone che avevano capito. Ora, con tutto questo andirivieni come in una qualsiasi via del centro in ora di punta fanno più notizia coloro che restano saldi nelle loro idee, nei loro principi. Ed essendo ben saldi, dritti con la schiena si vedono bene ed è più facile colpirli. Anche con delle cazzate.
