Dopo gli ultimi sviluppi dell’inchiesta Mafia Capitale, il sindaco di Roma non intende muoversi dalla sua poltrona. A chi gli ha chiesto le dimisisoni ha risposto: “Sembrerebbe il mondo al contrario, Alice nel Paese delle Meraviglie. Quelli di cui non mi fido non li frequento. Sulla mia giunta io garantisco. Ho degli assessori straordinari». Queste le parole di Ignazio Marino in un’intervista alla trasmissione de ‘La7’ ‘Di Martedì’.
Ha spiegato: “Io me ne sono accorto sin dal primo giorno, quando ho voluto un metodo innovativo che venne anche allora criticato dai partiti. Arrivai, mi resi conto che c’erano molte cose che non andavano. Allora ho fatto una cosa che non era mai stata fatta: sono andato dal ministro dell’Economia e ho detto la situazione è così grave che lei mi deve mandare gli ispettori della Gdf dentro il Campidoglio a controllare tutti i libri e tutto quello che è accaduto negli anni precedenti. Il 13 settembre 2013, poche settimane dopo, mi ha accontentato”.
“Gli ispettori sono stati sei mesi in Campidoglio, in quei mesi ho iniziato a portare tantissime carte al procuratore Pignatone che indipendentemente e molto acutamente aveva iniziato un altro tipo di indagine, alla fine abbiamo avuto un documento che ha dimostrato quello che era successo – ha detto – Nonostante il governo Berlusconi avesse tolto il debito storico al governo Alemanno e gli avesse dato più soldi in cinque anni sono riusciti a creare un altro debito di un miliardo”.
E a chi gli ha chiesto se non temesse di essere ricordato come il sindaco di Mafia Capitale risponde: “Nessuno tra 30 anni si ricorderà di noi ma tutti si ricorderanno di come è cambiata una città abituata a scambiare favori e dove c’erano privilegi e illegalità che duravano da decine di anni. Si doveva aspettare l’arrivo del sindaco Marino per cambiare le cose?”.
Ha aggiunto: “Io sin dall’inizio e tutti lo ricordano mentre ho avuto grande aiuto dal Pd nazionale, ho avuto un ostacolo chiaro che derivava dal Pd romano, da una parte del Pd romano, che non si riconosce nelle persone per bene ma in quelli che io chiamavo i capi bastone, queste persone con la giunta Marino non hanno toccato palla”.