A Matteo Orfini, che qualche mese fa ha assunto il ruolo di commissario del Pd, nell’era di Mafia Capitale, è stata assegnata una scorta per ragioni di sicurezza. Tecnicamente un “accompagno”. Una “misura di protezione”. Lo confermano fonti della prefettura.
Una misura di sicurezza ora che Orfini è in prima fila nel lavoro di “bonifica” del Pd romano, le cui “infiltrazioni” e il cui “inquinamento” è stato spiegato da Barca nella sua relazione. E non solo. Tra i primi atti del presidente del Pd c’è stato il commissariamento di Ostia, una delle aree più inquinate, con la nomina di Stefano Esposito a commissario.
La notizia della scorta fa emergere il clima che si respira nella capitale e nel Pd. Proprio a Ostia una settimana fa è stata bruciata una edicola di una militante del Pd molto impegnata nella lotta alle bande di mafia capitale. Orfini, ha spiegato che la sorte di Marino è appesa alla relazione del commissario Gabrielli: “Aspettiamo la valutazione del prefetto, poi decideremo come andare avanti e se è necessario rafforzare l’attività amministrativa”. Per Renzi quella sarà l’occasione per voltare pagina a Roma e aprire la strada al commissariamento.