Il Pd perde i pezzi: minoranza all'attacco
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Il Pd perde i pezzi: minoranza all'attacco

Cuperlo, Civati e Speranza avvertono che lo strappo definitivo potrebbe essere vicino

Il Pd perde i pezzi: minoranza all'attacco
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24 Giugno 2015 - 17.47


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Stefano Fassina ha definitvamente lasciato il Pd. Con lui lascia il partito anche Monica Gregori. Troppi strappi interni, troppi disguidi, troppe discussioni. E la minoranza democratica approfitta per andare all’attacco.

Roberto Speranza ha commentato: “Oggi non è un bel giorno per il Pd, penso che una scelta come quella di Stefano deve far riflettere tutti “. “C’è bisogno di una inversione di rotta altrimenti lo scollamento con un pezzo del nostro mondo finirà per accentuarsi”, ha aggiunto l’esponente del Pd.

E poi Gianni Cuperlo, leader di Sinistra dem-Campo aperto e come sappiamo sfidante di Matteo Renzi: “‘Houston abbiamo un problema’. Perdiamo voti e perdiamo pezzi. Pezzi pregiati. Oggi a lasciare il Pd sono stati Stefano e Monica (Gregori, ndr). Due amici e compagni di strada per anni. Voltare la testa dall’altra parte è solo un segno di fragilità. Liquidare l’abbandono di tanti, noti e meno noti, come bizze dei singoli è anche peggio. Qui non c’è nessuno che se ne va portandosi via il pallone. Qui c’è un partito che non è in grado di tenere unito il suo campo. Chiedo di ascoltarci, discutere, correggere. Magari in uno sforzo di sincerità e non alle due del mattino come abbiamo fatto dopo l’ultimo voto. Perché l’allarme c’è ed è suonato forte da tempo. Non ascoltarlo adesso può rivelarsi un errore non scusabile”.

Pippo Civati che insieme a Luca Pastorino sono andati a salutare Stefano Fassina e Monica Gregori al termine della conferenza stampa alla Camera nel corso della quale hanno confermato l’uscita dal gruppo e le dimissioni dal partito. “Sono felice perché ora potremo lavorare insieme ma, allo stesso tempo, dispiaciuto per Stefano e Monica, perché queste scelte sono sempre molto dolorose”. Ha aggiunto: “Abbiamo storie diverse ma nel corso di questi mesi – dal Jobs act, le riforme istituzionali, fino alla legge elettorale – ci siamo ritrovati su posizioni comuni, posizioni che non erano più compatibili con la nostra permanenza nel Pd. Ora lo chiedo anche ad altri: come si fa a essere contrari alla riforma della scuola e votarla, rinnovando la fiducia al governo su temi importanti ma che non si condividono e molto diversi dal programma elettorale con cui il Pd si era presentato agli elettori”.

Pollastrini: la campana suona per tutti. “Mi spiace tanto. Stimo Stefano e Monica, anche per la loro onestà e passione. La campana suona per tutti. È il momento che il premier e il gruppo dirigente si interroghino e che si discuta in profondità”. Lo ha affermato la deputata del Pd, Barbara Pollastrini, apprendendo la comunicazione dell’uscita dal Partito democratico di Stefano Fassina e Monica Gregori.

“Non tutte le new entry compensano gli addii. Senza un cambiamento di rotta – prosegue l’esponente della componente cuperliana di SinistraDem – temo aumentino abbandoni silenziosi, astensioni e perdita di voti. All’autosufficienza preferisco uno stile di ascolto e di verita’. Per quanto mi riguarda dal Pd continuero’ a cercare il confronto anche con chi ha scelto percorsi diversi. Senza un largo centrosinistra non si vincono le elezioni amministrative ne’ le future politiche. Occorre ritrovare uno spirito federativo e pensare un progetto alternativo. Ora tutti siamo chiamati a uno scatto. Non è il momento di steccati ma di ponti”.

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