Si avverte tensione ormai da mesi tra i banchi del Pd ogni volta che si parla di riforme e anche oggi il clima non è stato dei migliori. La senatrice della minoranza Pd, Doris Lo Moro, ha lasciato il tavolo del partito sulle riforme. Si è su un “binario morto”, ha osservato. “Non si discute né di articolo 2 né di competenze, funzioni e garanzie del nuovo Senato”.
Al contrario il ministro Maria Elena Boschi ha detto: “No, non è saltato nessun tavolo”. Ai giornalisti, dopo la protesta della senatrice della minoranza Dem, ha spiegato: “Mi dispiace per quello che dice la senatrice Lo Moro perché abbiamo lavorato seriamente per raggiungere un accordo” su diversi punti.
“Il lavoro è andato avanti bene e proseguirà”, ha aggiunto l’esponente del governo Renzi. “Sono molto fiduciosa che si possa trovare un punto di intesa e di accordo”. Il ministro asicura: “non siamo preoccupati per i numeri ma abbiamo il dovere di trovare un accordo ampio in Parlamento”. Il lavoro proseguira’ con la consapevolezza “che i tempi stringono e che tutti condividono l’impegno della maggioranza” a varare la riforma costituzionale prima della sessione di bilancio.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Ritengo che le basi per un impegno comune del gruppo Pd e della maggioranza siano state indicate dalla presidente Finocchiaro nel suo discorso di replica” sulle riforme costituzionali. “Dal di fuori non vedo possibilita’ di intesa – ha detto Napolitano – soprattutto se si vuol riaprire la scelta di un Senato che rappresenti le istituzioni territoriali”, questo è “uno dei pilastri” della riforma.
Molto probabilmente tra oggi e domani il gruppo del Pd chiederà di calendarizzare direttamente per l’Aula il testo di riforma costituzionale. I Dem, infatti, secondo quanto si apprende da fonti maggioranza, avrebbero deciso di accelerare i tempi di esame evitando che il ddl Boschi “resti impantanato ancora a lungo in commissione”. Secondo quanto si apprende, la richiesta del Pd a portare subito il ddl Boschi in Aula potrebbe essere fatta già domani alla Conferenza dei capigruppo e il testo potrebbe arrivare all’esame dell’assemblea dei senatori già questa settimana, probabilmente giovedì.
Intanto il gruppo di Forza Italia al Senato ha fatto sapere che “è compatto su un’unica posizione e cioè l’opposizione netta alle riforme”. Così il capogruppo Romani ha smentito le indiscrezioni secondo cui 6-7 senatori azzurri non prenderebbero parte al voto mentre 3 o 4 voterebbero a favore. Rischia intanto di slittare a dopo il 15 ottobre il voto di palazzo Madama sul caso del senatore di Ncd Bilardi: un rinvio che dipenderebbe dalla volontà del Pd di assicurarsi consensi in vista del voto sulle riforme. calderoli (Lega) però assicura: ‘I numeri per approvare la riforma del Senato non ci sono, lo capirebbe anche un bambino’.
Romani, chi vuole andare a conta faccia bene i conti – La maggioranza “andrà alla conta e spero che facciano bene i conti”, ha risposto il capogruppo FI al Senato, Paolo Romani, a chi gli ha domandato se la maggioranza affronti la partita delle riforme con l’intenzione di andare alla conta.
Marcucci, non si può ricominciare daccapo – “Il Pd ed il governo Renzi lavoreranno fino all’ultimo per aumentare il consenso sulla riforma costituzionale. Siamo ottimisti, in Aula i voti ci saranno. L’unica cosa che non possiamo fare e’ riaprire l’articolo 2 e ricominciare daccapo. Il ddl Boschi va approvato entro il 15 ottobre”. È quanto ha dichiarato il senatore dem Andrea Marcucci ai microfoni del Tg1.
Sono 500 gli emendamenti da esaminare in commissione – Oggi pomeriggio alle 14.30 è partita in commissione Affari costituzionali al Senato l’illustrazione dei 513.450 emendamenti al ddl sulle riforme e, data la mole delle proposte, gli uffici di Palazzo Madama hanno allestito la soluzione tecnica per consentire ai senatori di seguire l’esame dei testi senza sprecare fiumi e fiumi di inchiostro e fascicoli di carta da fotocopiare e stampare. La modalità concordata è quella di trasmettere gli emendamenti su un maxi-schermo attraverso un proiettore.
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