Matteo Renzi incassa l’ok unanime della direzione del Pd sulle riforme ma al voto non partecipano gli esponenti della minoranza Pd (“le riforme si votano in Parlamento”, sottolinea). “Ci sono tutte le condizioni per chiudere entro il 15 ottobre”, ha detto prima del voto, chiedendo “un’assunzione di responsabilità politica” ricordando che “un anno e mezzo fa la legislatura era morta, noi abbiamo preso un rischio e ora sarebbe un errore politico pensare di aver concluso l’opera”.
Il segretario spiega di volere un’intesa con la minoranza ma avverte: niente veti e non si stravolge la riforma. Il premier manda un monito anche al presidente del Senato: “Se Grasso apre sull’articolo 2 saremmo davanti a un fatto inedito”. “La storia del golpe di palazzo – attacca – va bene per i talk show ma le abbiamo fatte insieme”. Ieri Pier Luigi Bersani aveva detto che all’intesa “basta un millimetro” ma non partecipa alla riunione perchè è previsto il suo intervento alla chiusura della Festa del Pd di Modena.
Nel suo intervento Matteo Renzi difende ‘la buona scuola’ e il jobs act e va all’attacco di Matteo Salvini: “Cambia idea continuamente, è un surfista dell’istante”. Dalla minoranza Dem arriva un’apertura sul cosiddetto ‘lodo Chiti’ (una selezione da parte degli elettori dei futuri senatori da fare alle regionali).
Renzi che minaccia la seconda carica dello Stato se apre a modifiche art. 2: questo è davvero inedito!
#riforme
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 21 Settembre 2015
Avanti tutta su riforme “L’elezione diretta (dei futuri senatori, ndr) non può sussistere” perché c’è già stata una “lettura in doppia conforme”, ma si può pensare ad un meccanismo di indicazione dei senatori sul modello “della Legge regionale Tatarella del ’95”. Così Matteo Renzi si rivolge alla minoranza alla direzione Pd. Se il presidente del Senato Pietro Grasso dovesse aprire a modifiche all’art.2 – dice poi spiegando che il suo riferimento era ai gruppi parlamentari Dem – “si dovrebbero convocare Camera e Senato perché saremmo davanti ad un fatto inedito”. “Il passaggio delle riforme nasce in questa stanza. Il primo patto del Nazareno lo abbiamo fatto al nostro interno, quando prendendo atto della situazione del governo precedente abbiamo deciso di cambiare passo. Alla storiellina del golpe di palazzo fatto a sorpresa può andare bene per i talk show, ma non ci credono neppure i bambini”. “Siamo a un passo dal traguardo chiunque decida di interrompere questo percorso lo deve dire motivando le sue ragioni”.
Pd come squadra giapponese di rugby “La svolta su questa legislatura è stata quando abbiamo scelto di fare le riforme con una mossa che sembrava ardita”. Così il premier Matteo Renzi, paragonando in direzione, il Pd alla squadra giapponese di rugby che ieri si è scontrata contro il Sudafrica. “I giapponesi a sorpresa sono andati a punto provando il tutto per tutto. Una cosa che sembrava impossibile è stata realizzata, come sembravano impossibili un anno e mezzo fa le riforme fatte”. E ancora: “Di fronte al continuo ritornello per cui con le riforme siamo a una svolta autoritaria e antidemocratica, una risata è l’unica risposta immaginabile”. “Per la prima volta non c’è un tentativo di azione sulla forma di governo e magari qualcuno tra di noi non è d’accordo”. Renzi ha ricordato che “le riforme del centrosinistra degli anni precedenti erano anche più ambiziose della nostra riforma”, con la quale “nessun potere del presidente del Consiglio viene modificato da questa riforma”.
Cuperlo: Sono ottimista. Mi sento di dire che si e’ fatto un passo avanti. Sia in apertura che in conclusione mi sembra vi sia stata la disponibilità del segretario al confronto.
Speranza, c’è passo avanti ma dovremo leggere testi “Se ‘metodo Tatarella’ significa che il voto dei cittadini è quello decisivo e vincolante per la scelta dei futuri senatori-consiglieri e i Consigli regionali prendono atto di quella scelta, siamo effettivamente di fronte ad un passo avanti”. “Ora bisognerà leggere bene i testi – aggiunge – perché sulla Costituzione non ci possa essere nessuna ambiguità e nessun pasticcio”.
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