Da Martina timida apertura a Di Maio, ma gli altri Pd sbarrano la strada
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Da Martina timida apertura a Di Maio, ma gli altri Pd sbarrano la strada

Il reggente dem ha apprezzato l'autocritica dell'esponente M5s. Gli altri renziani sparano a zero: dai grillini patetiche giravolte

Andrea Marcucci, Maurizio Martina e Graziano Delrio al Quirinale dopo il colloquio con Mattarella
Andrea Marcucci, Maurizio Martina e Graziano Delrio al Quirinale dopo il colloquio con Mattarella
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7 Aprile 2018 - 12.31


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Una mezza apertura del reggente che aspira a un futuro da segretario e una chiusera nella dei renziani più ortodossi: “l’autocritica nei toni è apprezzabile, l’ambiguità politica rimane evidente. Noi continuiamo a pensare che la differenza la fanno i contenuti”. Lo ha detto il segretario reggente del Pd Maurizio Martina, commentando l’intervista con cui Luigi Di Maio ha proposto ai dem un accordo di governo.
“Sui contenuti – ha aggiunto – abbiamo presentato anche al Quirinale pochi giorni fa il nostro percorso, la nostra agenda fondamentale per il Paese. Su questo punto di vista non vedo grandi novità”.
Il Pd, ha assicurato, non sceglie l’Aventino “nella maniera più assoluta, lo abbiamo dimostrato anche al Quirinale, dove abbiamo indicato per primi alcuni temi essenziali per il Paese e noi rimaniamo ancorati a quei temi. Se dobbiamo discutere di cosa dobbiamo fare per il Paese noi ripartiamo dai temi sociali, dall’occupazione, dal lavoro dalle grandi questioni europee, da temi delicati come il governo dei fenomeni migratori, da questioni essenziali come il rilancio di tutta la politica di sostegno agli investimenti e alla crescita. Abbiamo avanzato delle proposte concrete, la prima è il raddoppio immediato del reddito di inclusione. Noi continuiamo a lavorare così”, ha concluso.

La chiusura di Andrea Marcucci
“Gli appelli di Di Maio sono imbarazzanti. In prima battuta per lui, per le sue patetiche giravolte”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci.
“Un leader politico – sottolinea Marcucci- che vuole fare un governo indifferentemente con il Pd o con la Lega, come se fossero la stessa cosa. L’esponente di una forza politica che ha trattato il Parlamento come una piattaforma della Casaleggio associati, escludendo la minoranza dalle funzioni di controllo. E ancora che cosa vuole fare Di Maio al governo? Vuole l’obbligatorietà dei vaccini o pensa di abolirli? Vuole il reddito di cittadinanza o pensa di aumentare i fondi per il reddito di inclusione? Pensa che gli elettori del Pd siano tutti mafiosi o ha rispetto per le tradizioni delle altre forze politiche?”.
“In ogni caso – continua il capogruppo dem – il sostegno ad un suo eventuale governo sta solo nella testa di chi inventa retroscena per un quotidiano romano. Non appoggeremo mai un governo del M5S. Le parole e le battaglie politiche per noi sono importanti. La coerenza è un valore”.
Orfini: noi alternativi al M5s

“Siamo alternativi al m5s per cultura politica, programmi e visione sul futuro del paese. Non sarà certo un appello strumentale a cancellare tutto questo. Parleremo con chi riceverà l’incarico e daremo il nostro contributo da forza di minoranza parlamentare”. Lo scrive il presidente Pd, Matteo Orfini, su Twitter.

 

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