L’opzione preferita dalla maggioranza relativa degli elettori è un accordo tra i “due vincitori” delle elezioni, ossia il M5S di Di Maio e la Lega di Salvini: ben il 30% si augura che questo sia l’esito finale delle (infinite) contrattazioni di queste settimane. Ma attenzion: si tratta di un dato che mostra un trend discendente rispetto alle ultime settimane. Un ruolo può averlo avuto, in questo, la presa di posizione del leader leghista a favore di una soluzione che tenesse unita la coalizione di centrodestra, e quindi di un allargamento al M5S che non escludesse Forza Italia dal patto per un governo.
E quindi potrebbe non essere un caso che l’opzione “alleanza M5S-centrodestra” abbia guadagnato punti nelle ultime settimane. Da tenere d’occhio, però, c’è un’altra opzione: quella del “governo del Presidente”. Non perché sia ancora l’opzione “maggioritaria”, beninteso (ad oggi “solo” il 17,5% la vede come best option), ma per il trend di crescita che sta facendo registrare dall’indomani delle elezioni.
E il PD? L’opzione su cui ieri il presidente della Camera Fico ha lavorato nel suo mandato esplorativa non sembra godere di vasti consensi: se nei giorni successivi al 4 marzo raccoglieva quasi un quinto dei consensi (18,8%) ad oggi il dato è in netta discesa, forse anche a causa dell’insistenza con cui i vertici del PD (da Renzi in poi) hanno sin da subito messo dei paletti per scongiurare tale evenienza.
Qualunque sia l’esito delle trattative che andranno avanti anche nei prossimi giorni, bisognerà dare un occhio anche agli orientamenti dell’elettorato.