Giuseppe Conte sente il dovere di ribadire che il premier è lui e che “le determinazioni assunte in quell’occasione dal ministro dell’Interno sono riconducibile a una linea politica sull’immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo”.
“Le azioni poste in essere dal ministro dell’Interno si pongono pertanto in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione”.
È quanto risulta scritto nel documento allegato alla memoria difensiva che oggi Salvini ha presentato alla Giunta, in cui compariva anche un documento firmato da Di Maio e Toninelli.
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