Caporetto M5s: Conte si dissocia dal voto sulla Diciotti (poi smentisce)

Fonti vicini al premier hanno fatto trapelare la contrarietà del premier alla consultazione online.E subito dopo la smentita: evidentemente è arrivato il bavaglio. Grande confusione nel governo.

Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio
Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio
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18 Febbraio 2019 - 16.50


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La Caporetto politica si avvicina e molti sono pronti a scendere dal carro grillino.
Uno di questi è il premier, che molti danno come possibile leader di una lista post-M5s. E solo il tempo dirà se è vero.


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Ma la confusione regna sovrana anche dopo la ‘confessione’ e poi l’immediata smentita rilasciata all’Adn Kronos, che è sempre molto attendibile. E quindi – deduciamo – lo staff di Conte prima ha detto qualcosa che ha ritenuto subito dopo sconfessare.

Le accuse di Conte

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Certo è che oggi, stando ad una indiscrezione raccolta dall’Adnkronos da qualificate fonti di governo, il premier Giuseppe Conte sarebbe contrariato per la scelta del M5S di affidarsi al voto degli iscritti sul caso Diciotti, lasciando l’ultima parola agli attivisti. Perché -il ragionamento – le memoria difensive, depositata in Giunta per le immunità dallo stesso premier oltre che dai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, ‘difendono’ la decisione collegiale assunta dal governo sul caso Diciotti, ponendo l’intero esecutivo sul banco degli imputati. E lasciar decidere gli attivisti del M5S vuol dire assumere, si sarebbe sfogato il premier, una linea ondivaga.
Se la Rete dovesse poi pronunciarsi a favore del processo contro il responsabile del Viminale, ciò equivarrebbe a una ‘sconfessione’ della stessa posizione difesa dai 5 Stelle e messa nero su bianco nelle tre memorie difensive.
“Da legale che di queste cose ne capisce – riferisce una fonte di governo – Conte non può certo condividere un voto che sconfessa quanto fatto finora, in pratica una roulette russa”.
Da Palazzo Chigi però stemperano, assicurando che Conte è sereno e che non c’è stata e non c’è alcun tipo di frizione. Tant’è, viene fatto notare, che il premier non ha mai preso posizione su un’eventuale voto della Rete, notizia rimbalzata per settimane prima di dare la parola agli attivisti.

E dopo pochi minuti la smentita

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “smentisce di aver espresso, anche solo in modo informale una posizione o un commento in ordine alla consultazione in corso sulla piattaforma Rousseau. Quel che aveva da dire lo ha già dichiarato ufficialmente nel documento che è stato inviato al ministro Salvini e allegato agli atti che sono all’attenzione della competente Giunta del Senato. In particolare – viene puntualizzato all’Adnkronos – il presidente non intende in alcun modo influenzare le espressioni di voto degli iscritti, né tantomeno intende interferire nelle autonome valutazioni che spettano ai senatori”.

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