Se la Lega vincesse in Sardegna potrebbero rivedere il contratto di governo a danno dei grillini
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Se la Lega vincesse in Sardegna potrebbero rivedere il contratto di governo a danno dei grillini

Dopo il voto, chiederà un cambio di passo su molteplici temi. A partire dalla Tav

Salvini e Di Maio
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23 Febbraio 2019 - 15.53


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Eì il turno della Sardegna. M5s e Lega si ritrovano di nuovo ad attendere l’esito di elezioni regionali. Lo spiega bene Giovanni Lamberti sull’Agi.it nel Movimento 5 stelle si teme una nuova battuta d’arresto nei numeri mentre nella Lega si punta alla vittoria di Solinas (il testa a testa è con Zedda) ma c’è anche preoccupazione, riferiscono fonti parlamentari, per la tenuta dell’alleato di governo.

Salvini infatti intende mantenere immutato lo schema fin qui portato avanti: asse con FI e FdI alle amministrative, patto con i pentastellati a livello nazionale. Ma dopo il voto in Sardegna – spiegano le stesse fonti – la Lega chiederà a M5s un cambio di passo. Affinché si porti avanti una cultura di governo e non logiche di opposizione, anche all’insegna della realpolitik.

 

I dossier sul tavolo restano sempre gli stessi, a partire dalla Tav e dall’autonomia. Confronto aperto anche su altri temi come la proposta di legge sull’acqua pubblica, con il Movimento 5 stelle che sull’onda dell’invito del premier Giuseppe Conte ad andare avanti, ritiene che sia arrivato il momento di stringere. Ed è proprio il presidente del Consiglio a vestire i panni del mediatore. Soprattutto all’interno della maggioranza, anche se non è passato inosservato il lungo colloquio che il premier ha avuto con il presidente della Camera, Roberto Fico, che oggi è tornato a smentire ipotesi di sfide al vicepremier Di Maio. Ed è proprio quest’ultimo ad aver compiuto un passo importante incontrando Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia, per mettere fine alla ‘querelle’ sorta tra i due Paesi.

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Roma e Parigi dovranno nei prossimi giorni trovare una soluzione soprattutto sulla Tav. Tra due settimane Telt – sempre che non arrivi un ulteriore stop – darà l’avvio ai bandi di gara, con Salvini che continua a pressare: “Non c’è alcun blocco dell’opera, ma soltanto una revisione del progetto con l’obiettivo di portarlo termine”. “Faccio e farò tutto il possibile perché – ha affermato ancora il ministro dell’Interno riproponendo poi anche l’ipotesi referendum – la Tav si faccia, il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi, ma il treno inquina meno e costa meno delle auto”.

 

 

Il segretario della Lega anche ieri era in Sardegna per tirare la volata a Solinas. Ma da lunedì M5s e Lega riprenderanno il dialogo per sciogliere i nodi sul tavolo, con l’eventualità – ha spiegato ieri il segretario del partito di via Bellerio – anche di rivedere il contratto di governo.

 

 

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