Lo aveva già detto, in più di un’occasione. E ci eravamo già chiesti, sulle pagine di Globalist, se il continuo ripetere di Matteo Salvini che Carola Rackete è una criminale non sia diffamazione nei confronti di una donna che la magistratura italiana, ancora indipendente, ha scarcerato e che quindi deve per legge considerare innocente fino all’emissione di un’eventuale sentenza che dica il contrario. E con lei, tutti gli altri, Salvini compreso. Ma il Ministro se ne frega e continua imperterrito: oggi, per esempio, ha dichiarato al Cara di Mineo che “Sarebbe pericoloso pensare che una persona può attentare alla vita di cinque militari della guardia di finanza per uno stato di necessità. Mi auguro che non ci sia neanche un giudice che attentare alla vita di una donna o di un uomo in divisa ha qualche giustificazione, perché non ce l’ha, né in cielo né in terra”.
Di nuovo: Carola Rackete non ha attentato alla vita di nessuno. E non lo dicono i buonisti di sinistra, lo dicono i giudici (insieme alla Guardia di Finanza, che non ha nemmeno ipotizzato il reato di tentato omicidio, cosa che il Ministro si guarda bene dal dire). Capiamo che per Matteo Salvini e i suoi fan forcaioli giudici e buonisti sono sovrapponibili, ma per fortuna questa volta a fregarsene di ciò che pensano è la legge italiana. Che giudica Carola Rackete una persona innocente. Il Ministro, quindi, farebbe bene ad adeguarsi.
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