M5s perde altri pezzi, Bugani lascia: "Dimezzato lo stipendio dopo aver criticato Toninelli"

Il fedelissimo di Grillo e Casaleggio polemico: "Mi avevano chiesto di non lasciare più interviste. Non avevano più fiducia in me"

Di Maio e Bugani
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4 Agosto 2019 - 16.51


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Un pezzo dopo l’altro i grillini si stanno sgretolando: “Non sono attaccato alle poltrone. Mi dimetto da vicecaposegreteria di Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, e lascerò anche i ruoli di referente del Movimento in Emilia Romagna e dei sindaci”. E “se dovessi rendermi conto che la mia permanenza nell`associazione Rousseau può diventare un problema per Davide Casaleggio, non avrò problemi a farmi da parte. Voglio troppo bene ai miei soci e all`associazione”.


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Lo ha annunciato Max Bugani, cofondatore dell’associazione Rossueau e amico stretto di Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Che resterà invece consigliere comunale nella sua Bologna “perché sono convinto di aver svolto un grande lavoro in Comune”.
“Quella di lasciare è una mia decisione totalmente autonoma, e voglio anche precisare che non ho alcuna intenzione di candidarmi alle prossime Regionali in Emilia Romagna. È iniziato tutto – racconta Bugani-dopo la mia intervista al Fatto del 19 giugno, in cui auspicavo unità nel Movimento e sostenevo che Di Maio e Di Battista non sono alternativi ma complementari. Poche ore dopo mi chiesero di non rilasciare più interviste. E non capisco perché, visto che io non volevo certo mettere in difficoltà Luigi. Ritenevo doveroso richiamare alla compattezza in un momento difficile, e invitare a non puntare il dito contro Di Battista o altri, perché le diverse anime del M5S vanno tenute assieme. In quella circostanza ho capito che il mio ruolo veniva messo in discussione e che non c’era più fiducia in me. E nel giro di qualche giorno mi hanno fatto sapere che il mio stipendio da vice-caposegreteria sarebbe stato dimezzato per contenere le spese”.
Il successivo attacco di Bugani a Toninelli e Dell’Orco per il sì al Passante di Bologna è la goccia finale. “Poche ore dopo mi hanno mandato un provvedimento con cui riducono il mio stipendio da 3800 a 1600 euro. Io non sono aggrappato ai contratti, e allora ritengo doveroso dare le dimissioni.
“Ho informato delle mie dimissioni Grillo, Casaleggio, Di Battista e ad altri amici – continua Bugani – Ma quello che ci siamo detti rimarrà tra di noi”.
Quanto allo stato dai salute M5s, “ora nei sondaggi siamo al 14 per cento: è il momento più difficile per il M5S, e sinceramente non credo di essere io il problema. Parafrasando quel film ‘Ogni maledetta domenica’, potrei dire che in politica se cedi un centimetro alla volta, poi ti ritrovi nei guai”. Viceversa “io ho una storia, e la voglio preservare”.

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