Incassati i voti per la legge sicurezza Salvini si libera dei camerieri M5s
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Incassati i voti per la legge sicurezza Salvini si libera dei camerieri M5s

Per mesi aveva giurato che il governo sarebbe andato avanti e dato la sua parola. Quindi non poteva che finire all'opposto, con il capo leghista abituato a fare il contrario di ciò che promette

Salvini
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9 Agosto 2019 - 08.10


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Riassunto delle puntate precedenti: Capitan Nutella ha portato M5s alla bancarotta morale e materiale e l’ha fatto diventare complice della legge più detestabile della storia della repubblica italiana, ossia quella sulla sicurezza che è in palese contrasto con load Costituzione.
Il governo gialloverde ha vissuto la sua giornata più buia, con una crisi ufficializzata dalle dichiarazioni del premier e dei suoi vice. “Non c’è più una maggioranza, restituiamo la parola agli elettori e mi candiderò premier”, ha detto Salvini. Da Palazzo Chigi gli ha replicato Conte, annunciando che andrà in Parlamento a riferire: “Farò in modo che questa crisi da lui innescata sia la più trasparente della storia repubblicana. Il mio governo ha sempre lavorato, non era in spiaggia”.
Salvini: “Mi metto in gioco da solo” – La conferenza stampa di Conte ha mosso i suoi passi pochi istanti dopo la chiusura del comizio di Salvini a Pescara. Spinto da una folla in visibilio, seppur meno numerosa rispetto a quella di Sabaudia, il ministro dell’Interno non le ha mandate di certo a dire. “Piuttosto che tenere fermo il Paese, diamo la parola agli italiani, che ci diranno cosa bisogna fare. Non mi interessa tornare al vecchio, se devo mettermi in gioco con un’idea di futuro lo faccio da solo e a testa alta. Poi potremo scegliere dei compagni di viaggio, certo”, ha dichiarato. E a margine del comizio ha chiesto “agli italiani se vogliono darmi pieni poteri per fare le cose come vanno fatte”.
“I parlamentari alzino il culo” – Deputati e senatori “alzino il culo e vengano in Parlamento, anche la settimana di Ferragosto, se serve”, ha poi tuonato il vicepremier. “Chi non viene è perché vuole tenersi la poltrona. I parlamentari della Lega sono pronti a venire in Aula lunedì e poi anche sabato e domenica. Sfidiamo i 900 parlamentari a presentarsi in Parlamento settimana prossima e a giustificare lo stipendio che prendono”.
“Dateci la forza di prendere in mano il Paese, basta coi no” – “Noi guardiamo avanti e chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e salvarlo, riportarlo dove i nostri nonni lo avevano lasciato”, ha affermato ancora Salvini dal palco di Pescara. “Pur di andare avanti siamo pronti a mettere in gioco le nostre poltrone. Non è il momento in cui ci possiamo permettere dei no. Abbiamo bisogno di lavoro, non di ministri che bloccano i cantieri”.

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