Dentro M5s lo sanno tutti e lo dicono tutti. In questa fase l’unico e vero problema del M5s si chiama Giggino Di Maio, ossia il leaderino incompetente che dopo essere stato protagonista in qualche modo involontario della vittoria, ha poi inanellato una serie di scempiaggini, fino all’emorragia di voti, al vassallaggio di Salvini, allo spostamento all’estrema destra del movimento e alla scelta di una squadra di governo ridicolo, tra l’altro umiliando competenze ben maggiori che ci sono sia tra i parlamentari M5s che da intellettuali e esperti disponibili.
Invece si è portato i vari Toninelli,l Lezzi, Grillo, la sottosegretaria Castelli la cui ignoranza in materia economica è epica, sottosegretari come Sibilia che non crede nello sbarco nella luna e via cantando.
Quindi tutti sanno che se M5s volesse essere credibile dovrebbe cambiare leader politico, che si è dimostrato inadeguato e si è pezzo dopo pezzo mangiata tutta l’identità del movimento-
Anche per questo, visto che al momento è lui ad avere il coltello dalla parte del manico, i grillini fanno quadrato intorno a Giggino.
“Il Movimento è unito e compatto intorno al capo politico Luigi Di Maio”. Così i Cinquestelle si preparano alle consultazioni che prenderanno il via nel pomeriggio al Quirinale, dopo le dimissioni presentate ieri dal premier Giuseppe Conte. “Siamo un monolite”, scrivono in una nota Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, capigruppo M5S di Camera e Senato, parlando di “un’assurda crisi di governo” aperta da Matteo Salvini “in pieno agosto”.
Non solo Conte
Conte è prezioso e lo ha dimostrato facendo un discorso di spessore come da tempo non si sentiva in quest’Aula. Ma domando a tutti noi: chi è che lo conosceva prima di questo governo? Il Movimento ha tirato fuori un asso nella manica un anno fa e allo stesso modo ne può tirare fuori altri cento”.
Lo afferma il senatore 5 Stelle e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra in un’intervista a La Stampa