Cottarelli, Minniti, Patuanelli: il toto-ministri del possibile Conte-bis

Non c'è ancora nulla di certo, ma i nomi cominciano a circolare e i ministeri più importanti sembrano aver già trovato un occupante

Conte a Palazzo Chigi
Conte a Palazzo Chigi
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27 Agosto 2019 - 16.58


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Gli ultimi aggiornamenti ci dicono che il governo M5s-Pd è di nuovo probabile, dopo un gelo durato mezza giornata intorno al nodo Conte, che torna ad essere il nome più quotato per la presidenza del Consiglio. Chi sono gli altri componenti della possibile squadra di Governo? Ecco i più quotati: 
Giuseppe Conte Premier
È il nome su cui i cinque stelle non sono disposti a negoziare: lo hanno proposto fin dall’inizio, forse per dare un’idea di continuità con la legislatura appena conclusa. Nelle ultime ore il Pd sembra aver accettato l’idea. 
Vicepremier: Di Maio per i cinque stelle, Franceschini o Orlando per il Pd
I nomi più quotati sono Di Maio, che manterrebbe il suo ruolo (cui si andrebbe ad accorpare, sembra, il Ministero della Difesa), mentre Dario Franceschini, ex ministro dei Beni Culturali e Andrea Orlando, ex ministro dell’ambiente sotto Letta ed ex ministro della Giustizia sotto Renzi e Gentiloni. 
Economia: Riconferma per Tria, in alternativa Padoan, Marattin, Misiani, Gualtieri, Fioramonti. Cottarelli indipendente. 
Casella chiave sarà quella del ministero dell’Economia, anche in vista della manovra. Si parla di una possibile conferma per l’attuale ministro Giovanni Tria, ma i nomi alternativi non mancano: in quota Pd ci sono l’ex ministro Pier Carlo Padoan, l’economista Luigi Marattin, il responsabile economico Antonio Misiani ma anche l’europarlamentare Roberto Gualtieri. In quota M5s il nome caldo è quello di Lorenzo Fioramonti mentre non tramonta l’idea di un incarico da indipendente per Carlo Cottarelli.
Sviluppo economico: Di Maio oppure Fioramonti, per M5s. Il Pd propone Paola De Micheli. 
Per il Ministero dello Sviluppo economico potrebbe esserci una riconferma per Luigi Di Maio oppure, sempre in quota M5s. un avvicendamento con Lorenzo Fioramonti, al momento vice-ministro all’Istruzione. Per il Partito democratico, invece, circola il nome di Paola De Micheli, deputata e vicesegretaria del Pd.
Lavoro: riconferma a Di Maio, oppure Teresa Bellanova o Tommaso Nannicini.
Anche per il Ministero del Lavoro dipende tutto dalla collocazione di Luigi Di Maio. L’attuale ministro potrebbe proseguire oppure prendere un altro ministero. In quel caso i due nomi forti che trapelano per la successione sono entrambi del Pd: la senatrice Teresa Bellanova o il collega Tommaso Nannicini.
Interno: Pd contro Di Maio al Viminale, premono per il ritorno di Minniti. Si parla anche del capo della polizia Gabrielli. 
Una delle poltrone chiave sarà quella del Viminale. Il Pd sembra molto contrariato all’ipotesi che al ministero dell’Interno vada proprio Luigi Di Maio, anche se il M5s ha negato che l’attuale vicepremier abbia chiesto per sé questo incarico. I dem sarebbero più propensi a riportare al Viminale Marco Minniti che questo ruolo l’ha ricoperto nel governo Gentiloni. Altro nome che si fa strada è quello (da indipendente) di Franco Gabrielli , attuale capo della Polizia. 
Farnesina: il Pd vuole Gentiloni, ma potrebbe rimanere Enzo Moavero Milanesi. I M5s fanno il nome di Fraccaro. 
Alla Farnesina sembra una corsa a tre: il Pd spinge per un ritorno di Paolo Gentiloni, già ministro degli Esteri con Renzi. L’ex premier e attuale deputato e presidente del Partito Democratico se la vedrà con Enzo Moavero Milanesi, attuale titolare della poltrona; invece in quota M5s si fa strada il nome di Riccardo Fraccaro, al momento ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. 
Giustizia: M5s vuole ancora Bonafede. Pd fa il nome di Andrea Orlando. Pietro Grasso in corsa come outsider. 
Per il Ministero della Giustizia potrebbe esserci una riconferma di Alfonso Bonafede del M5s. Il Pd invece potrebbe proporre un ritorno come Guardasigilli di Andrea Orlando, che già ha ricoperto il ruolo nei governi Renzi e Gentiloni. L’outsider potrebbe essere Pietro Grasso, fondatore di LeU, ex presidente del Senato oltre che magistrato. 
Infrastrutture e Trasporti: Toninelli a casa, al suo posto Stefano Patuanelli (M5s) oppure Graziano Delrio (Pd).
Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sembra scontato che non verrà riconfermato Danilo Toninelli. Il M5s potrebbe sostituirlo con Stefano Patuanelli, senatore e attuale capogruppo per il Movimento 5 Stelle al Senato. Il Pd invece punta su Graziano Delrio, capogruppo dem alla Camera ed ex ministro dei Trasporti nei passati governi a guida Pd. 
Difesa: M5s compatto per Trenta, ma spunta anche il nome di Di Maio. 
Il M5s sembra molto compatto nel chiedere la riconferma di alcuni suoi ministri: è il caso di Elisabetta Trenta alla Difesa. 
Ambiente: probabile continuità di Sergio Costa, in alternativa Loredana De Petris.
Anche Sergio Costa potrebbe conservare il suo ruolo di ministro dell’Ambiente in un eventuale governo Conte bis. 
Salute: il nome più quotato è quello di Sileri. 
Infine, al Ministero della Salute si parla con sempre più insitenza di Pierpaolo Sileri, senatore del M5s, al posto di Giulia Grillo. 

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In questi mesi il lavoro di Sileri come presidente della commissione Sanità è stato molto apprezzato per la sua competenza in materia (è un affermato chirurgo, ndr) e per un ruolo svolto in maniera super partes e un ottimo rapporto con gli esponenti del Pd.

Sull’altro lato sia M5s stelle che l’opposizione giudicano molto negativamente l’operato della Grillo che lo stesso Di Maio avrebbe voluto sostituire nei mesi precedenti e che ha generato il gelo tra il capo politico e la ministra.
Rimangono, come si vede, tre Ministeri ancora in bilico: Istruzione, Beni Culturali e Turismo. Tra i nomi fatti dal M5s, anche se non si sa per quale ruolo, spuntano Stefano Buffagni (attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari regionali) e Vincenzo Spadafora (attuale sottosegretario con delega alle pari opportunità e ai giovani).

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