Il Pd fa muro contro Rousseau: "Si eviti questo sgarbo a Mattarella"

I vertici Pd: "Il governo si fa se c'è la fiducia parlamentare, non con il consenso su Rousseau. Di Maio eviti di fare il bimbo viziato"

Villaggio Rousseau
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28 Agosto 2019 - 08.15


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Il Pd fa muro contro Rousseau. E a ben vedere ne ha tutte le motivazioni: il voto degli iscritti della piattaforma, tirato ieri in ballo da Di Maio, è una pedina che il leader dei cinque stelle si è giocato all’ultimo, proprio nel giorno in cui Mattarella attende il secondo giro di consultazioni e in cui, in teoria, si deve chiudere il patto per formare un nuovo governo. Ma ora rischia di saltare tutto, dato che i cinque stelle, prima di sottoporre la questione al Presidente della Repubblica, vogliono affidarsi al voto di Rousseau. Che rischia però di far saltare tutto. E, come sostiene un esponente Pd, “con tutto il rispetto, il governo nasce se c’è la fiducia parlamentare, con se c’è il consenso di Rousseau”. Che, aggiungiamo noi, rappresenta solo una porzione dei cittadini. Come se fosse giusto o democratico che a decidere il futuro di questo paese, come fu con Salvini con la Diciotti, fosse solo una ristretta minoranza di cittadini italiani. Questo è ciò che i pentastellati chiamano ‘democrazia’. 
“Il Quirinale non può essere messo nella condizione di attendere che 40mila persone si esprimano su una piattaforma online. Il M5s dica subito se vuole andare avanti o meno. Paradossalmente questa convinzione comincia a serpeggiare tra gli stessi militanti M5s, che animano il forum del blog delle stelle, in calce alla ‘convocazione’ di Rousseau da parte di Di Maio. La base pentastellata è divisa, ma la contestazione al leader politico questa volta è alla luce del sole. Settimio Morena lo definisce “un bimbo viziato. Il paese non è un gioco e lo sta portando con questi tatticismi al baratro”. 

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