M5s-Pd, l’intesa rischia di saltare: troppe pretese da Di Maio
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M5s-Pd, l’intesa rischia di saltare: troppe pretese da Di Maio

Il leader dei cinque stelle non solo continua a insistere per la vicepresidenza del consiglio, ma ha tirato di nuovo in ballo il voto degli iscritti a Rousseau

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio
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28 Agosto 2019 - 07.59


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È di nuovo tutto in bilico, al punto che verrebbe da mandare tutto all’aria e affrontare il voto. Il problema, per il Pd, è sempre lui: Luigi Di Maio. Nella giornata di ieri, il leader del M5s ha fatto le giravolte più disparate, prima facendo saltare l’incontro delle 11 in cui il centro era il nome di Giuseppe Conte premier, poi accettato dai vertici dem; poi, in serata, la stoccata finale: il voto degli elettori di Rousseau – la piattaforma del M5s gestita e monitorata dalla Casaleggio Associati – che Di Maio dice imprescindibile. E questo per il Pd è inaccettabile: “È solo un modo per prendere tempo, un altro elemento che complica la trattativa in corso. Si tratta tra l’altro di uno sgarbo al Presidente della Repubblica Mattarella, che al termine delle consultazioni deciderà se affidare l’incarico di governo. 
Ora quindi è di nuovo tutto in forse: se Di Maio non rinuncia alla vicepresidenza del Consiglio – ruolo su cui il leader M5s insiste – e sopratttutto non si toglie dall’equazione la lunga mano di Davide Casaleggio, il Pd potrebbe decidere di mandare tutto all’aria. 

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