Fedelissimi contro competenza: Di Maio si arrocca sul governo in difesa del pretoriani
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Fedelissimi contro competenza: Di Maio si arrocca sul governo in difesa del pretoriani

Anche sulla delegazione grillina nel nuovo governo c'è tensione. Il capo politico vuole difendere gli uscenti. Grillo, Conte e i gruppi chiedono discontinuità

M5s al balcone
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31 Agosto 2019 - 09.12


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Del subbuglio dentro M5s Globalist ha raccontato più volte in questi giorni.

Ma in queste ore, a pochi giorni dal possibile (non più così certo) governo M5s-Pd c’è un altro fronte molto acceso. Ossia le famose ‘poltrone’ che ai grillini sono care non meno che ad altri partiti della casta, tanto criticati per poi fare più o meno lo stesso.

Beppe Grillo, prima di abbandonare il campo, ha chiaramente detto che ci vogliono ministri esperti.

Una delle principali accuse che deputati e senatori hanno fatto a Di Maio è quella di aver infilato nel governo Conte persone incompetenti, non all’altezza.

Personaggi dal basso profilo politico e dalla scarsa capacità tecnica (nel gradimento di salva il ministro dell’ambiente Costa, ndr) che si sono fatti mettere nel sacco o sono risultati particolarmente indigesti al mondo di riferimento.

Al di là delle figure obiettivamente comiche come quella di Toninelli e di Barbara Lezzi, quella dei 370 gradi e delle bislacche teorie sul caldo che determina la crescita del pil (e chissà come mai in questa che è stata l’estate più calda di sempre con gli anticicloni africani siamo in recessione…) ci sono figure che non sono piaciute al mondo di riferimento.

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Basterebbe chiedere ai vari ordini e associazioni che operano nel mondo della salute cosa pensano di Giulia Grillo. Medici, farmacisti, infermieri, Onlus.

O basterebbe chiedere a magistrati e avvocati cosa possono dire sulla competenza e capacità di Bonafede. E così via.

Ma in queste ore Di Maio sta strenuamente difendendo i suoi boys (sottosegretari compresi, tra cui gli improbabili Di Stefano e Sibilia) per salvare il suo gruppetto di potere. Quello che nel movimento viene chiamato il partito di ministri e sottosegretari.

In altri termini, fedelissimi contro competenza.

Ma questo non va bene. Il primo è proprio perché anche la compagine di governo è stata parte integrante dei disastri. Il secondo è perché nel movimento o in personalità vicine al Movimento ci sono persone di spessore che potrebbero svolgere ruoli di governo con maggiore capacità e prestigio,

Si pensi a molte persone qualificate che hanno vinto i collegi. A professori, avvocati, professionisti di prima qualità che restano al palo mentre alle riunioni di governo partecipa una come Laura Castelli, che leggeva a capocchia i compitini che le avevano dato per sbottare in un imbarazzante “questo lo dice lei” alle garbate osservazioni dell’ex ministro Padoan.

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Però Di Maio oltre che per mettere le sue auguste chiappe su una poltrona si sta scendendo per salvare quello che non si può salvare.

Conte è perplesso, anche se è in parte ancora succube di Giggino. I gruppi (ormai la croce del capo politico) mostrano di non condividere. Anche perché tra loro  – dicono – ci sono moltissime persone con più capacità escluse solo perché non facevano parte del cerchio di Pomigliano.

 

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