Salvini, ‘comunista padano’: almeno, lui si definiva così. Da quando sta cercando di prendersi l’Emilia Romagna poi, il leader leghista ha lasciato da parte le divise e si maschera da uomo di sinistra, prima coi dolcevita e le giacche con le toppe, adesso con i riferimenti politici: “Siamo in mano a uno dei peggiori governi dal Dopoguerra” ha detto Salvini, “Prima c’erano Craxi, Spadolini, lontani da me, ma oggi abbiamo Zingaretti, Conte, Di Maio. Berlinguer era sei spanne sopra Zingaretti. Anche la Cgil di Lama era un altro pianeta. Il Pci era una sinistra con dei valori mentre oggi il Pd è il peggio del peggio, la peggiore eredità che Berlinguer e Lama potessero augurarsi”.
Nella lunga intervista a La Stampa, Salvini ostenta sicurezza: Conte non è una minaccia. “Non ha un voto, non esiste: ha scoperto il gusto della poltrona e ci vuole rimanere. Se al Pd pensano che Conte possa essere il loro candidato, allora stanno davvero alla canna del gas”.
Infine un commento sulla Gregoretti, con cui Salvini sfida i cinque stelle: “li voglio vedere al Senato votare l’opposto di quello che hanno votato pochi mesi fa per difendermi. Voglio vedere i senatori votare contro l’interesse nazionale e sostenere che quello che io ho fatto, con il consenso di tutto il governo di allora, era per mio interesse personale. Io sono pronto a rischiare 18 anni di carcere”.
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