Si scopre che Salvini fu condannato per razzismo: lui quasi se ne vanta
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Si scopre che Salvini fu condannato per razzismo: lui quasi se ne vanta

Tra le carte di un processo per vilipendio alla magistratura spunta un decreto penale di condanna per il famoso coro razzista contro i napoletani

Un frame del video
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12 Gennaio 2020 - 17.13


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“Il decreto di condanna penale per razzismo al processo di Torino? Ho calcolato 12 inchieste e processi aperti a mio carico, dal vilipendio all’abuso d’ufficio fino all’istigazione all’odio e al sequestro di persona, poi non ricordo ancora altro. Se pensano di fermarmi attraverso i tribunali, hanno sbagliato a capire”: così Matteo Salvini, quello per cui i ‘processi sono medaglie’, tranne quando poi piange in Parlamento per non andarci, ai processi. 
Sabato il giornale torinese CronacaQui ha scritto che, dalle carte per processo per vilipendio della magistratura a Matteo Salvini, è emerso un decreto penale di condanna pecuniaria di 5.700 euro per l’ormai famoso coro razzista contro i napoletani.
Ma andiamo per ordine:
Il processo per vilipendio
L’ex viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi (Lega) nel 2015 fu indagato per nell’ambito dell’indagine sulle “spese pazze” in Regione Liguria dal 2010 al 2012. Venne riviato a giudizio nel 2016, e nel 2019 il Tribunale di Genova lo condanna a tre anni e cinque mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici con l’accusa di peculato e falso.
In quell’occasione il ‘garantista’ Matteo Salvini disse che i giudici erano una ‘schifezza’ e si prese una querela per vilipendio alla magistratura. 
La condanna per razzismo
Tra le carte del processo per vilipendio è venuto fuori che il Capitano ha ricevuto un decreto penale di condanna da un giudice di Bergamo con il pagamento di una pena pecuniaria di 5.700 euro per il famoso coro razzista contro i napoletani


Il video in questione risale al 13 giugno del 2009: Matteo Salvini, deputato alla camera, 36 anni, parlamentare europeo e capogruppo della Lega Nord al Comune di Milano, con una birra in mano lancia ormai il famoso coro ‘Senti che puzza scappano anche i cani/stanno arrivando i napoletani”.
Due cittadini napoletani querelarono all’epoca Salvini, ottenendo che venisse iscritto nel registro degli indagati per diffamazione e violazione della legge Mancino, che punisce “hi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. 
L’accusa ha chiesto e ottenuto l’emissione del decreto penale di condanna, finito adesso agli atti del processo per vilipendio. Un’altra medaglia al valore per chi vuole i ‘pieni poteri’. 

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