La leghista Ceccardi va a Livorno e viene contestata: "Scema, fascista...."

La candidata del centrodestra alle Regionali in Toscana la butta sul popolare. E il Pd attacca: "Le parole sull'antifascismo sono incommentabili".

Salvini e Ceccardi
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14 Luglio 2020 - 20.38


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I leghisti non possono pretendere di essere amati a sinistra, visto che loro sono di estrema destra. E che si prendano qualche fischio e contestazione ci sta, tanto più se loro odiano Bella Ciao la canzone che è diventata l’inno internazionale alla Resistenza e alla liberazione dagli oppressori.

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 La campagna elettorale di Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alle Regionali in Toscana, si fa incandescente. Dopo il dibattito “ingessato”, di ieri, contro Eugenio Giani, Ceccardi è andata nel cuore della Toscana (ex) rossa, quella del Quartiere popolare di Livorno. E’ stata contestata da decine di residenti (“scema”, “a casa tua”, “fascista”, “buffona”).

Lei ha cercato di reagire agli attacchi tentando do accreditare una visione ‘popolare’ della Lega vicina ai bisogno della gente.

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Ma che si tratti di un partito reazionario che predice l’egoismo e strizza l’occhio ai furbetti e agli evadono l’hanno capito in tanti.
Le critiche del Pd alla leghista
 “Le parole di Susanna Ceccardi sull’antifascismo sono incommentabili: essere antifascisti non rappresenta una semplice scelta, ma è la precondizione stessa della democrazia, e questo vale in particolare per chi si candida a governare una Regione come la Toscana, e per chi rappresenta il nostro Paese in Europa, dopo essere stata addirittura amministratrice locale, avendo giurato sulla nostra Costituzione”.

Lo afferma Rosa Maria Di Giorgi, membro dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera.

“Su questo non possono esserci fraintendimenti. La tradiva e per molti versi goffa retromarcia fatta nella giornata di ieri dalla candidata leghista non fa che aggravare la sua posizione. In maniera maldestra Ceccardi cerca di tirarsi fuori dall’impaccio, sostenendo di essere stata fraintesa, e ripetendo la storiella dello zio partigiano. Di fatto però conferma quella che è la natura sua e del partito che rappresenta. Partito che non a caso in Europa siede accanto ai peggiori esponenti della destra sovranista”, prosegue Di Giorgi.

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“Capisco che nella ammiccare ai neofascisti nostrani per recuperare consensi Ceccardi cada necessariamente in queste contraddizioni, ma la Toscana non può permettersi di essere governata da persone che trattano con tale leggerezza i pilastri della nostra Costituzione e della nostra stessa Repubblica. Per questo l’appello a tutti i cittadini toscani che hanno a cuore l’antifascismo e la democrazia è quello di non sprecare nemmeno un voto, e sostenere Eugenio Giani per scongiurare l’ipotesi che la peggiore destra prenda possesso della nostra Regione”, conclude Di Giorgi.

 

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